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San Josemaria Escriva: amare San Giuseppe al pari di Gesù e Maria

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don Marcello Stanzione - pubblicato il 17/03/21
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Lo raccomandava fortemente il fondatore dell’Opus Dei. Perchè San Giuseppe aveva delle caratteristiche uniche al mondo. Nei suoi scritti spiega quali sono

Perchè amare così a fondo San Giuseppe? Perchè chiederne l’intercessione? A queste domande risponde San Josemaria Escrivà. Il fondatore dell’Opus Dei è noto per la sua spiritualità, che nasce da una quotidiana contemplazione della vita della Santa Famiglia di Nazareth, da lui chiamata “la trinità in terra”. 

La figura di san Giuseppe che era quella di un “uomo comune”. Non seppe, che era quella di un “uomo comune”, non poteva non fargli scoprire in lui un modello unico e universale di santità. 

“Sappiamo - dice Escrivà - che non era ricco: era un lavoratore, come milioni di uomini in tutto il mondo; esercitava il mestiere faticoso e umile che Dio, prendendo la nostra carne e volendo vivere per trent’anni come uno qualunque di noi, aveva scelto per sé”. 

“Giuseppe è una figura colossale, che deve portare a compimento un progetto divino sulla terra, e che si sa nascondere…Il Santo più bello e protetto da Dio: limpido, virile, prudente, integro, forte e soave…”. 

Il fondatore dell’Opus Dei sottolinea la “normalità” di san Giuseppe come tratto distintivo della sua santità.

“Tutti , seguendo ciascuno la propria vocazione, siamo chiamati a partecipare al regno dei Cieli. Proprio questo ci insegna la vita di san Giuseppe: semplice, normale, ordinaria, fatta di anni di lavoro sempre uguale, di giorni che si succedono con apparente monotonia. Questo ho pensato molte volte meditando sopra la figura di san Giuseppe e questa è una delle ragioni della mia devozione speciale per lui”. 

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Vediamo in rassegna alcuni pensieri di Escrivà sul santo patriarca Giuseppe di Nazareth: 

Il fondatore dell’Opus Dei ci insegna perchè dobbiamo venerare San Giuseppe. 

Prosegue Escrivà: “San Giuseppe, Padre e Signore nostro, castissimo, limpidissimo, che hai meritato di portare in braccio Gesù Bambino, e di lavarlo e abbracciarlo: insegnaci a trattare il nostro Dio, a essere puri, degni di essere altri Cristi. E aiutaci a percorrere e a indicare, come Cristo, i cammini divini — nascosti e luminosi —, dicendo agli uomini che, sulla terra, possono avere costantemente un’efficacia spirituale straordinaria” (Forgia, n. 553).

Il santo spagnolo ci dice che bisogna amare San Giuseppe al pari della Madonna. 

Infine Escrivà ci invita a chiedere l’intercessione del padre putativo di Gesù. 

E chiosa, citando l’amore sconfinato di Teresa d’Avila per Giuseppe.  “Di San Giuseppe ecco che cosa dice Santa Teresa d’Avila, nella sua autobiografia: “Chi non trova Maestro che gli insegni a pregare, prenda per maestro questo glorioso santo, e non sbaglierà strada”. —Il consiglio viene da un’anima esperta. Seguilo” (Cammino, n. 561).

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