La basilica di San Paolo fuori le mura sorge sulla tomba di san Paolo, morto martire a Roma nel 67, nel luogo dove ora sorge la basilica di San Paolo alle Tre Fontane, che – dice la tradizione – scaturirono dai tre balzi della testa di Paolo, recisa dal corpo.
Il primo nucleo della basilica di San Paolo fuori le mura è una chiesetta edificata da Costantino. Fu ampliata nel 384 dai “tre imperatori” Valentiniano II, Teodosio e Arcadio e ha resistito fino all’incendio del 1823. È stata riedificata in stile neoclassico, pur mantenendosi fedele alla struttura originale.
Da oltre 1300 anni, i monaci benedettini sono i custodi di questo luogo. Oggi il carisma benedettino s’intreccia con quello ecumenico. Tra le iniziative più note: il Colloquio ecumenico paolino e la Settimana per l’Unità dei cristiani, che si chiude in questa basilica, alla presenza del Papa, il 25 gennaio di ogni anno, festa della Conversione di San Paolo. Dal 2008, inizio dell’Anno paolino, nell’atrio della basilica brucia la Fiamma Paolina, alimentata dai monaci.
Un tempo, nella basilica di San Paolo fuori le mura avveniva il terzo scrutinio degli aspiranti al Battesimo. Nel luogo dedicato all’apostolo convertito sulla via di Damasco, per la prima volta i catecumeni ascoltavano la parola di Dio in una funzione liturgica, detta “in aperitione aurium”: in senso spirituale le loro orecchie si aprivano alla parola di vita eterna.
Come San Paolo e i catecumeni, rinnoviamo il nostro cammino di conversione
Chi ascolta la mia parola
e crede a colui che mi ha mandato,
ha la vita eterna
e non va incontro al giudizio,
ma è passato dalla morte alla vita
(Gv 5,24)
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma