Se il mondo «non sarà come prima» dopo la pandemia, bisogna evitare che ripiombi in altre catastrofi: e questo è possibile solo con una «svolta verde», afferma Papa Francesco a La Stampa (14 marzo 2021).
In un’intervista al quotidiano torinese, il pontefice esordisce così: «Nella vita ci sono momenti di buio. Troppo spesso pensiamo che possano capitare non a noi, ma solo a qualcun altro, in un altro paese, magari di un continente lontano».
«Invece - prosegue - nel tunnel della pandemia ci siamo finiti tutti. Dolore e ombre hanno sfondato le porte delle nostre case, hanno invaso i nostri pensieri, aggredito i nostri sogni e programmi».
Secondo Papa Francesco «la via per la salvezza dell'umanità passa attraverso il ripensamento di un nuovo modello di sviluppo", augurando una «svolta economica verso il verde». A suo avviso «cambiando gli stili di vita che costringono milioni di persone, soprattutto bambini, alla morsa della fame potremo condurre un'esistenza più austera che renderebbe possibile una ripartizione equa delle risorse».
Cosa si aspetta dai governanti?, chiede il giornalista. Papa Francesco è laconico: «Ora si tratta di ricostruire dalle macerie». E aggiunge: «Ma ciascuno di noi, non solo i governanti, è chiamato a debellare indifferenza, corruzioni e connivenze con la delinquenza». «E’ tempo di rimuovere le ingiustizie sociali e le emarginazioni».
Papa Francesco dedica un pensiero positivo in tempo di pandemia anche per giovani e donne. Alle donne dice di non essere «discriminate sul piano retributivo e professionale, o con la perdita del lavoro in quanto donne. Anzi».
Ai giovani il pontefice consiglia di «non darla vinta alla congiuntura sfavorevole. A non smettere di sognare ad occhi aperti» (Rai News, 15 marzo).