Non lontano da Napoli, nella cittadina di Mugnano del Cardinale, c'è un santuario che ospita le reliquie di Santa Filomena, vergine martire dei primi tempi del cristianesimo di cui si cerca spesso l'intercessione per ottenere miracoli.
Si sa poco della vita di Filomena, unica santa la cui storia è stata rivelata attraverso una combinazione di archeologia e rivelazioni private.
Nel 1802, degli archeologi scoprirono una tomba nelle catacombe di Santa Priscilla a Roma. All'interno della tomba c'erano i resti di una ragazza e una fiala di sangue essiccato.
Affisse alla tomba c'erano tre lastre di terracotta con delle incisioni latine, che assemblate dicevano PAX TECUM FILUMENA, “La pace sia con te, Filomena”. C'erano anche simboli come giglio, frecce, un'ancora e una palma, a identificarla come una vergine martire romana dei primi tempi del cristianesimo, sulla scia delle sante Agata, Lucia, Agnese e Cecilia.
Le ossa vennero studiate dagli archeologi senza grande clamore. Non si sapeva nulla se non il suo nome e il fatto che fosse una vergine martire morta nel IV secolo.
Tre anni dopo, un sacerdote di Mugnano, Francesco De Lucia, si trovava a Roma quando venne a sapere della scoperta. Rimase colpito da Filomena, e la sua richiesta di farne trasferire le reliquie alla chiesa di Nostra Signora delle Grazie di Mugnano venne approvata.
Presto sulla tomba vennero riferiti dei miracoli. La notizia della guarigione della venerabile Pauline Jaricot, che si riprese da una grave malattia cardiaca, venne ampiamente diffusa.
Allo stesso tempo, tre mistici diversi in varie parti del mondo iniziarono a ricevere dettagli della vita di Santa Filomena attraverso rivelazioni private. La più significativa fu una visione ricevuta da suor Luisa di Gesù nel 1833, in cui venne rivelato che l'imperatore Diocleziano voleva sposare la 13enne Filomena. Quando questa rifiutò venne sottoposta a tortura, anche se non si pentì mai.
Nel 1827, Papa Leone XII donò le tre lastre di terracotta della tomba originale nella catacomba romana alla chiesa di Mugnano del Cardinale, ormai diventata santuario.
Per via dei numerosi miracoli che avevano avuto luogo sulla sua tomba, Papa Gregorio XVI dichiarò Filomena santa. La canonizzazione in quel modo – basandosi fondamentalmente sull'intercessione miracolosa – era straordinaria.
Nel corso dei decenni, re e regine, santi e beati, poveri e ricchi si sono recati a Mugnano per cercare l'intercessione di Santa Filomena. Perfino il beato Papa Pio IX celebrò la Messa sul suo altare il 7 novembre 1849.
Tra i tanti santi devoti a Santa Filomena c'era San Giovanni Maria Vianney, il Curato d'Ars, che incoraggiava i suoi parrocchiani a cercarne l'intercessione e le fede dedicare una cappella nella sua chiesa. Vianney attribuiva alla santa molte delle guarigioni straordinarie di cui era ritenuto responsabile.
La storia di Santa Filomena, che ad appena 13 anni scelse tortura e martirio per Cristo anziché gli onori, iniziarono a circolare. Dio usò la sua storia per contrastare l'illuminismo e il razionalismo del XIX secolo che si erano radicati nella cultura della Chiesa. La sua vita e la sua storia riflettevano la Scrittura: “A quelli tra di voi che sono maturi esponiamo una sapienza, però non una sapienza di questo mondo né dei dominatori di questo mondo, i quali stanno per essere annientati” (1 Cor 2, 6).
Oggi la devozione a Santa Filomena è più diffusa che mai. Anche se la sua festa è stata rimossa dal calendario liturgico universale nel 1961, ciò non vuol dire che non sia una santa. La devozione nei suoi confronti è ancora forte, e resta un grande intercessore.
Al Santuario di Santa Filomena a Mugnano Del Cardinale, i pellegrini possono visitare le reliquie della giovane vergine martire, le tre lastre, l'altare miracoloso, la statua miracolosa che ha trasudato olio e la sedia su cui era seduta la venerabile Pauline Jaricot quando ha ricevuto il miracolo dalla santa.
Santa Filomena è patrona dei casi senza speranza, delle madri in attesa, dei bambini e dei giovani.
La sua festa si celebra l'11 agosto.