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Eugenia de Montijo, l’imperatrice devota di Lourdes

EUGENIE DE MONTIJO
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Sandra Ferrer - pubblicato il 11/03/21
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Promosse la creazione di monasteri, svolse opere di carità e favorì i pellegrinaggi alla grotta di Massabielle

La vita dell'imperatrice dei Francesi Eugenia de Montijo non è stata facile. Salì al trono senza il sostegno del popolo né della corte, che speravano per il loro imperatore una principessa di sangue reale.

Prese decisioni politiche non sempre azzeccate, e subì la dura perdita della morte dell'unico figlio dopo aver dovuto abbandonare la sua patria d'adozione e accettare un esilio forzato in Inghilterra, senza dimenticare che fu oggetto di vari attentati terroristici.

Anche se la sua non è stata un'esistenza da favola, in cui lusso, gioielli, balli e banchetti competevano con le ombre di un regno convulso, Eugenia de Montijo non smise mai di lottare e di difendere, al di sopra di tutto, le sue convinzioni cattoliche, che l'avrebbero portata a diventare una sovrana caritatevole e solidale.

Eugenia era nata a Granada, in Spagna, il 5 maggio 1826, in una società caratterizzata dal liberalismo. Suo padre era Cipriano Palafox, che vantava, tra gli altri, il titolo di conte di Montijo. Sua madre, l'aristocratica María Manuela, era una donna allegra e amante delle feste, che per anni ebbe come obiettivo principale della sua vita trovare dei mariti di alto rango per le sue due figlie, María Francisca ed Eugenia.

La piccola Eugenia venne educata a Granada e in un prestigioso centro religioso di Parigi, il convento delle Dame del Sacro Cuore. Lì, lontana dalla vita mondana, Eugenia trovò calma e pace e affinò una fede che sarebbe sata l'asse centrale della sua lunga esistenza.

A quanto pare, María Manuela fece richiamare la figlia prima del tempo per paura che provasse una devozione talmente profonda da prendere l'abito religioso.

Imperatrice di Francia

Eugenia tornò a Granada, dove divenne una giovane donna elegante e attraente. Verso la metà del secolo, anni dopo la morte del padre, si trasferì con la madre e la sorella a Parigi. All'epoca la città era la capitale della Seconda Repubblica Francese, presieduta da Luigi Napoleone Bonaparte, nipote dell'imperatore Napoleone.

María Manuela non dovette preoccuparsi, perché il suo miglior candidato, il giovane Bonaparte, aveva messo gli occhi su sua figlia. Per Eugenia fu difficile accettare le proposte del giovane imperatore, che infatti rifiutò più di una volta. L'insistenza di lui diede però i suoi frutti, ed Eugenia accettò la proposta di matrimonio di quello che presto sarebbe diventato imperatore del Secondo Impero Francese.

Il 30 gennaio 1853, Notre-Dame avrebbe ospitato le nozze di colui che era ormai l'imperatore Napoleone III ed Eugenia de Montijo, che nello stesso momento venne incoronata come imperatrice consorte. Una delle prime decisioni che prese poco dopo fu quella di donare la consistente somma ricevuta come regalo di nozze dal municipio di Parigi perché si potesse costruire un asilo per bambine in condizioni disagiate.

Molte delle attività pubbliche dell'imperatrice dei Francesi si concentrarono sulla realizzazione di un'infinità di opere benefiche, collaborando con organizzazioni cattoliche. Oltre a promuovere la fondazione di ospizi, ospedali e centri che dessero rifugio ai più bisognosi, Eugenia li visitava ogni volta che poteva per conoscere le necessità che poteva soddisfare.

La nascita di suo figlio, dopo anni di attesa e un parto difficile, fu una delle gioie più grandi dell'imperatrice, che si sentì onorata per la benedizione di Papa Leone XIII.

Devota di Lourdes

Quando il piccolo Napoleone Luigi aveva appena un anno, però, si ammalò gravemente. Disperata e angosciata di fronte alla possibilità di veder morire prematuramente suo figlio, fece portare dell'acqua da Lourdes, e il bambino si riprese. L'imperatrice difese sempre le apparizioni di Lourdes, e promosse i pellegrinaggi alla grotta.

Il 1870 segnò l'inizio della tappa più triste nella vita di Eugenia de Montijo. La sconfitta delle truppe imperiali a Sedan e la caduta dell'impero costrinse a un lungo esilio in Inghilterra, dove il marito morì e in seguito scomparve anche Napoleone Luigi. Dopo la morte dell'amato figlio, trovò consolazione solo nella fede.

Per onorare la memoria del bambino, promosse la costruzione dell'abbazia benedettina di Famborough, nello Hampshire, luogo dove aveva trascorso parte del suo esilio. Eugenia donò alla comunità la Rosa d'Oro della Cristianità, distinzione che aveva ricevuto dal papato, e ordinò che i corpi del marito e del figlio riposassero tra le sue mura.

Nei suoi 94 anni di vita, Eugenia de Montijo fu sempre fedele alle sue convinzioni. Anche suo marito, in un discorso davanti al Senato francese, disse di lei: “Cattolica e pia, pregherà il cielo con le stesse preghiere che io recito per la felicità della Francia”.


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