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A “mezza Quaresima” nella basilica dei santi Cosma e Damiano 

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La chiesa appartiene al Patrimonio del Fondo Edifici di Culto - Ministero dell'Interno.

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Marinella Bandini - pubblicato il 11/03/21
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Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”

Nel giovedì di “mezza Quaresima” si sosta nella basilica dei santi Cosma e Damiano, i gemelli medici di origine araba che curavano gratuitamente i poveri. Questa speciale cura per i malati era un potente mezzo di evangelizzazione, e costò loro la vita. Il loro culto si diffuse velocemente (IV secolo). Sono festeggiati il 26 settembre, probabilmente la data della dedicazione della basilica edificata a Roma da Felice IV (525-530).

La basilica sfrutta un’aula rettangolare (la biblioteca) del Templum Pacis, il foro di Vespasiano, e la rotonda nota come “Tempio di Romolo”. È il primo luogo di culto cristiano nell’area del Foro Romano. Famoso il mosaico absidale, che raffigura l’accoglienza dei due martiri in Cielo: al centro il Risorto su una scala di nuvole colorate, ai lati Pietro e Paolo presentano Cosma e Damiano, alle estremità Felice IV e San Teodoro.

Sull’altare c’è l’immagine della Madonna della Salute, detta anche “di Gregorio Magno” anche se l’icona originaria è andata perduta. Secondo la leggenda, mentre Gregorio Magno passava davanti alla chiesa, la Vergine lo avrebbe chiamato: “Gregorio, perché non mi saluti più, come facevi sempre?” Da allora alla Madonna è riservato il posto d’onore.


DOKTOR JÓZEF GIUSEPPE MOSCATI
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La chiesa ha subito radicali restauri nel XVII secolo, prima con Clemente VII e qualche decennio dopo con Urbano VIII che, tra le altre cose, rialzò il pavimento di almeno 8 metri, “tagliando in due” la basilica e creando di fatto una cripta, dove si conserva ancora l’altare primitivo di Felice IV. 

Benedetto l’uomo
che confida nel Signore
e il Signore è sua fiducia.
Ger 17,7

* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma

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