Il numero di marzo della rivista BenEssere, la salute con l’anima affronta con equilibrio e professionalità una grande varietà di temi, senza lasciare che il tema della pandemia e di tutto l'indotto di sofferenze e rischi aumentai che essa comporta occupi come un monolite tutta la nostra attenzione. La vita, anche in situazioni così particolari, resta un caleidoscopio di esperienze, bisogni, e soprattutto bellezza possibile. Per questo, quando si parla di salute, non possiamo cadere nella necessaria semplificazione emergenziale che divide tra Covid e non Covid.
L'apparato genitale femminile può essere soggetto a diverse patologie alcune delle quali secondarie, in qualche modo indotte o favorite da un'altra patologia. E spesso è anche la sentinella che ci manda segnali. Mai sottovalutare, ad esempio, l'irregolarità del ciclo mestruale o affrettarsi a pseudo normalizzarla. Ogni sintomo è una richiesta di aiuto e va innanzitutto ascoltato. Ecco cosa scrive una lettrice che si rivolge alla Prof.ssa Graziottin per un consiglio professionale:
Nel rispondere alla giovane donna, la professoressa Alessandra Graziottin,
direttore del Centro di Ginecologia e Sessuologia medica San Raffaele Resnati, spiega come una malattia autoimmune possa presto o tardi volgere il suo terribile fuoco amico proprio contro i tessuti ovarici.
A causa di questo serrato fuoco amico contro il tessuto ovarico la nostra riserva di cellule riproduttive va riducendosi in modo precipitoso e non fisiologico e graduale come in un soggetto sano che entra in menopausa di solito intorno ai 50 anni.
L’ovarite autoimmune dà fuoco alle polveri provando una rapida distruzione della riserva ovarica che può esaurire il nostro patrimonio follicolare e di ovuli prima dei 40 anni.
Le malattie autoimmuni non sono gli unici nemici della nostra riserva ovarica; ci sono anche le cure oncologiche: chemio e radio terapia. Ma in quei casi il rapporto costo-benefici, per quanto doloroso, pende a favore della cura con i suoi pesanti effetti collaterali.
Anche un turbamento psicologico o psichico può influire sulla regolarità del ciclo, ma la grande differenza sta nella temporaneità dell'ammenorrea in caso sia causata da stress elevato. In quel caso lo stress manda in tilt la plancia di comando che invia segnali ormonali, l'ipotalamo che a sua volta condiziona l'ipofisi e quella le ghiandole periferiche.
E' uno stop senza particolari conseguenze, una fase silente dell'attività ovarica che però lascia perfettamente integro il tessuto. Una volta rimossa la causa, ovvero quando lo stress se ne va, l'ovaio si risveglia e riprende progressivamente a lavorare riattivando una fertilità che non era mai stata compromessa.
Nell'ovarite autoimmune, invece, i livelli degli ormoni Fsh e Lh prodotti dall'ipofisi si alzano perché cercando di sovrastimolare le ovaie che rispondono sempre meno fino a giungere ad una vera e propria menopausa.
1Dosaggi ormonali
Tireostimolante, Tsh; Follicolostimolante, Fsh; Luteinizzante Lh; 17 betaestradiolo, testosterone, Deidroepiandrosterone (Dhea), meglio se il prelievo
è eseguito tra il 3° e il 5° giorno del ciclo; se le mestruazioni mancano da più di un mese (escludendo la gravidanza!), ogni giorno va bene.
2Dosaggio dei marcatori della riserva ovarica
ormone anti mulleriano, Amh, e Inibina B: più sono bassi, più sono ridotte la riserva ovarica e la fertilità con ovociti propri.
3Dosaggio degli autoanticorpi, che attaccano i nostri stessi tessuti
Ecografia pelvica-ginecologica, per misurare le ovaie:
più sono piccole, minore è la riserva ovarica, minore è la fertilità residua.