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Damiano, il cantante dei Maneskin “è un ribelle alla ricerca di spiritualità”

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 10/03/21
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Così lo descrive Campanile, professore di religione e direttore del Coro del liceo che frequentava a Roma. “Non è un caso che sulla coscia si sia tatuato l’immagine di Gesù Cristo”

Alla ricerca di una spiritualità, nel nome di Gesù Cristo, che tiene tatuato sulla coscia: Damiano David, il cantante dei Maneskin, freschi vincitori del Festival di Sanremo 2021, viene raccontato da una persona che lo conosce molto bene. 

Si tratta di Giacomo Campanile, storico professore di religione del Liceo Linguistico “Eugenio Montale” di Roma, la scuola che ha frequentato Damiano David. 

Campanile, scrive Avvenire (10 marzo), che può affermare, senza smentita, di aver visto nascere e crescere musicalmente il frontman della rock band romana. «Non ero neanche il suo prof. di religione, ma ho avuto il piacere di inserire Damiano in quella che considero una mia creatura, il "Piccolo coro del Montale"», ricorda il professore. Damiano David ci entrò quando era iscritto alla classe I N.

«Quel coro è nato apposta per ragazzi come lui, perché ho capito che una sola ora di religione non mi consentiva di instaurare un dialogo più ampio con le ultime generazioni, come invece poi sono riuscito ad aprire con l’arte. Infatti alle visite alle basiliche di Roma, lo stesso Damiano era sempre presente».

Il futuro cantante dei Maneskin è sempre stato così ribelle?, domanda Avvenire. Il professore Campanile risponde così: «Io ho conosciuto un ragazzo con una grande passione per la musica e anche profondamente alla ricerca di una sua spiritualità. Non è un caso che sulla coscia si sia tatuato l’immagine di Gesù Cristo».

«Che fosse un predestinato a salire su un palco e cantare davanti a milioni di persone - prosegue - l’abbiamo capito quel giorno che nell’aula magna del Liceo intonò "Your song" di Elton John...Oh, venne giù la scuola. Un trionfo, le ragazzine non volevano più lasciarlo andar via». 

Dopo però decise di abbandonare la scuola, senza neanche diplomarsi. «In terzo venne bocciato: non studiava, pensava solo a cantare». E poi in quarto, quando Damiano si unì agli altri tre Maneskin (Victoria, Thomas e Ethan), di cui poi è diventato il cantante, abbandonò il Liceo.

«Prima di andarsene - ricorda il professore - mi fece ascoltare "Chosen" con cui si presentarono a X Factor ( 2° posto nell’edizione del 2017). Sentire quel brano, un pezzo funky che si apriva con il Dies Irae-Requiem di Mozart, mi aprì il cuore e mi diede la certezza che questi ragazzi sarebbero arrivati molto, ma molto in alto». Detto fatto. Eccolo qui, con i suoi Maneskin, trionfante con "Zitti e Buoni" al Festival di Sanremo.

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