Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”
La basilica di Santa Pudenziana è probabilmente un’antichissima “domus ecclesia” sorta nel II secolo sulla casa del senatore Pudente. Secondo la tradizione, Pudente sarebbe stato convertito dall’apostolo Pietro, che avrebbe dimorato sette anni nella sua casa. Probabilmente fu ospitato qui anche San Paolo, che cita Pudente al termine della seconda lettera a Timoteo.
I resti di quella che probabilmente fu l’abitazione di Pudente si trovano nove metri sotto la basilica. Il nome di “Domus Pudentiana” in seguito fu messo in relazione con una donna, Pudenziana, che la tradizione vuole figlia di Pudente e sorella di Prassede, morta martire.
La prima basilica risale al IV secolo e ha subito diversi rifacimenti. Quella che vediamo oggi è frutto del restauro voluto alla fine del XVI secolo dal cardinal Caetani. Nella chiesa si conserva anche un pozzo: secondo la tradizione conteneva il sangue dei martiri che Pudenziana e Prassede avevano qui sepolto.
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La vera opera d’arte è il mosaico absidale del V secolo. Al centro Cristo in trono circondato dagli Apostoli, in veste di senatori. Sullo sfondo una città forse la “Gerusalemme celeste”. L’epoca è quella della caduta dell’Impero Romano. Con quest’opera, Papa Innocenzo I voleva sostenere la fede dei cristiani di Roma, celebrando la signoria di Cristo e mostrando la Chiesa come la nuova “città di Dio” al posto della “città degli uomini”.
Ora ti seguiamo con tutto il cuore,
ti temiamo e cerchiamo il tuo volto
(Dn 3,41)
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma