Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”
La basilica di San Marco Evangelista a Roma sorge a due passi da Piazza Venezia, anche se piuttosto nascosta. Secondo la tradizione, qui San Marco ha vissuto e scritto il suo Vangelo.
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La basilica fu costruita da Papa Marco nel 336, in onore del suo patrono. Importante il rinnovamento voluto da Gregorio IV nell’833, forse sulla scia della recente traslazione del corpo di S. Marco da Alessandria d’Egitto a Venezia. A quest’epoca risale il mosaico absidale, con Cristo al centro e alla sua destra S. Marco e Gregorio IV che offre un modello della basilica. Fu Paolo IV, veneziano, a darle la forma attuale. La basilica custodisce alcune reliquie di S. Marco e dei martiri persiani Abdon e Semnen, uccisi durante la persecuzione di Decio. Questo ne fa quasi un ponte naturale con l’Oriente.
In passato davanti alla chiesa – oggi di lato – era collocata la statua di Madama Lucrezia. Era una delle “statue parlanti” di Roma, a cui si attaccavano foglietti per dare voce a critiche e satire sui personaggi pubblici dell’epoca.
Da questa basilica, il 25 aprile, partiva la processione delle “Rogazioni di San Marco”, fino a San Pietro, “per placare Iddio, e renderlo a noi propizio affinché ci perdoni i peccati, tenga da noi lontani i suoi castighi, benedica i frutti della terra”. (Catechismo S. Pio X)
Uniamoci a questa processione per chiedere perdono e benedizione.
Io spero, Signore;
attendo la sua parola.
Con il Signore è la misericordia
e grande è con lui la redenzione.
(Sal 129)
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma