Rivivi l’antica tradizione quaresimale dei cristiani di Roma. Alla scoperta delle “chiese stazionali”
La Basilica di S. Lorenzo fuori le Mura sorge sulla tomba dell’arcidiacono Lorenzo che subì il martirio nel 258, la tradizione dice arso vivo sulla graticola.
Lorenzo è uno dei santi più amati e venerati nella chiesa di Roma. Era il responsabile della cassa della comunità e si racconta che alla richiesta dell’imperatore di consegnargli tutti i beni, gli presentò i poveri ai quali i beni erano stati distribuiti, dicendo: “Ecco i tesori della Chiesa”.
Sulla sepoltura di San Lorenzo, già l’imperatore Costantino fece erigere la primitiva basilica, di cui oggi rimangono solo alcuni resti. Nel VI fu riedificata da Papa Pelagio II. Nel XIII secolo, Papa Onorio III le diede l’aspetto attuale, usando la chiesa pelagiana come presbiterio. Nella cripta sotto l’altare maggiore si trova la tomba di S. Lorenzo.
La basilica di S. Lorenzo era fuori dalle mura cittadine, ai piedi della collina del Verano, fin dall’antichità area cimiteriale. Per questo la basilica è anche nota come “San Lorenzo al Verano”.
È una delle “sette chiese” che si visitano durante il pellegrinaggio istituito da San Filippo Neri.
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La tradizione vuole che il 10 agosto, notte di San Lorenzo, le stelle cadenti siano un ricordo delle scintille della graticola infuocata su cui venne ucciso il martire, poi volate in cielo.
Ciò che è stoltezza di Dio
è più sapiente degli uomini,
e ciò che è debolezza di Dio
è più forte degli uomini
1Cor 1,25
* In collaborazione con l’Ufficio comunicazioni sociali del Vicariato di Roma