Ha voluto congedarsi dal mondo con un messaggio di speranza. Il prete milanese Don Giuseppe Marelli, dopo aver contrato il Covid ed essere stato ricoverato in ospedale, sentiva vicina la morte.
Era consapevole che le sue condizioni erano gravi e che aveva poche speranze di sopravvivenza. E così qualche giorno prima di spirare aveva scritto il suo “testamento di spirituale”. “Se fossi l’ultimo giorno”, così iniziava l’ultimo messaggio di Don Pino.
La sua storia è riportata da Riccardo Benotti in “Covid-19: Preti in prima linea” (Edizioni San Paolo 2021, pp. 464).
Monsignor Marelli nasce il 5 gennaio 1940 a Paderno Dugnano, a nord di Milano, ed è ordinato sacerdote il 28 giugno 1964. Laureato in Filosofia e giornalista pubblicista, è stato vicerettore del Collegio di Porlezza dal 1964 al 1965, direttore spirituale del seminario di Seveso dal 1965 al 1972, vicario parrocchiale a Varese dal 1972 al 1975.
E’ stato direttore del settimanale “Luce” di Varese dal 1975 al 1979, e ha ricoperto il ruolo di parroco a Varese, Castellanza, San Giulio, Concorezzo. E infine, canonico maggiore effettivo del Capitolo della Basilica di Sant’Ambrogio di Milano dal 2016.
Prete appassionato, concreto e vicino alla vita di tante famiglie, don Pino ha fatto pervenire un messaggio ai familiari pochi giorni prima della morte per covid.
Il testamento spirituale di Don Pino proseguiva così:
Don Mauro Barlassina, responsabile della Comunità Pastorale San Paolo Sesto, Parrocchie di Calderara, Dugnano, Incirano (Milano) commentava così il testamento spirituale dell'amico don Pino, all’indomani della sua scomparsa: