L’ha scritta un giovane prete della diocesi di Cassano allo Ionio. Ogni venerdì tanti giovani vengono coinvolti in questo eventoUna Via Crucis “speciale”, con meditazioni ispirate al beato Carlo Acutis, da recitare nei venerdì di Quaresima. E’ racchiusa in un opuscolo che accosta le stazioni, i brani del Vangelo e Carlo Acutis.
Lo ha scritto don Michele Munno, prete della diocesi di Cassano all’Jonio (Cosenza), che dal 2007 è legato alla figura del giovane beato Carlo Acutis, avendone intuito «da subito la profondità spirituale e la straordinaria devozione eucaristica».
In “Via caritatis. Via Crucis con il beato Carlo Acutis” il sacerdote ripercorre le quattordici stazioni della Via Crucis accostando i brani evangelici a episodi di vita e a parole del giovane beato.
La “croce” di Carlo
«Nell’Eucaristia, che definiva ‘la mia autostrada per il cielo’, – ricorda una nota della diocesi di Cassano all’Jonio – Carlo incontra Gesù vivo e vero che, giorno dopo giorno, lo rende sempre più simile a lui, fino a percorrere la sua personale ‘via crucis’, soprattutto nella breve malattia. L’autore dell’opuscolo aiuta a scoprire nel cammino di Gesù verso la Croce il mistero della vita di Carlo e della vita di ciascuno di noi».
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Una “autostrada” per tutti
Il testo è arricchito da una prefazione della mamma del beato, Antonia Salzano Acutis, da una postfazione di mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, e da quattordici tavole inedite dell’illustratore Stefano Riboli. L’auspicio di don Munno, conclude la nota, «è che l’esempio e l’intercessione del beato Carlo possano spingere quanti mediteranno la Via Crucis a percorrere la sua stessa autostrada per raggiungere la stessa meta». L’opuscolo è pensato per la celebrazione comunitaria e personale (Agensir, 15 febbraio).
Nella parrocchia di Don Michele, “San Vincenzo Ferrer” a Trebisacce, i Venerdì di Quaresima sono puntualmente celebrati attraverso la Via Crucis ispirata al beato Carlo Acutis.
La prima e l’ultima Stazione della Via Crucis
Vatican News (3 marzo) ha chiesto al giovane sacerdote quali sono «le stazioni che secondo lei rappresentano meglio la vita terrena di Carlo e poi la sua “autostrada verso il cielo”». Don Michele ha risposto così:
«La prima stazione dove c’è subito la scelta. Nella proposta di Pilato se scegliere Gesù o Barabba, Carlo decisamente sceglie Gesù e il suo programma di vita. E poi l’ultima, la quattordicesima, dove c’è questa tensione già verso l’eternità. Carlo muore nella consapevolezza che la sua vita è stata un dono, di non aver sprecato neppure un istante, di aver dato tutto. “Offro la mia vita per il Papa, per la Chiesa – diceva – per non fare il Purgatorio andare dritto in Paradiso».
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“L’ho sempre pensato come un fratello”
Il sacerdote calabrese dice di essere così affascinato dalla figura di Carlo Acutis «per la partecipazione di Carlo ogni giorno alla Messa». «L’ho sempre pensato come un fratello – prosegue don Michele – lo sento come un fratello che mi ha aiutato e mi aiuta nel cammino di sequela del Signore Gesù, un fratello anagraficamente più piccolo, ma un gigante nell’amore verso il Signore, nell’amore verso il prossimo e in modo particolare verso i più poveri».
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Il rosario del giovedì
In questo percorso quaresimale, la Via Crucis ispirata a Carlo Acutis è preceduta, il giovedì dalla recita del Rosario sempre dedicato al beato. L’evento è organizzato dall’associazione locale “Amici di Carlo Acutis” ed è animato anche su profilo facebook della parrocchia di Trebisacce.