Bilbo si sente al sicuro nella sua caverna hobbit, finché qualcuno non lo invita a prendere la via incerta dell’avventura. Così, la via della Croce è la chiamata di Dio: fidati ed esci dal tuo buco!
Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. (Luca 9,23)
Il mondo fuori dalla caverna
Lontan sui monti fumidi e gelati in antri fondi, oscuri, desolati, prima che sorga il sol dobbiamo andare i pallidi a cercar ori incantati. … Lontan sui monti fumidi e gelati in antri fondi, oscuri, desolati, prima che sorga il sol dobbiamo andare per esigere i nostri ori obliati. … Lontan sui monti fumidi e gelati in antri fondi, oscuri, desolati, prima che sorga il sol dobbiamo andare a riaver l’arpe e l’oro a noi strappati. …
Mentre cantavano, lo Hobbit sentì vibrare in sé l’amore per le belle cose fatte con le proprie mani, con abilità e magia: un amore fiero e geloso, il desiderio dei cuori dei Nani. Allora qualcosa che gli veniva dai Tuc si risvegliò in lui, e desiderò di andare a vedere le grandi montagne, udire i pini e le cascate, esplorare le grotte e impugnare la spada al posto del bastone da passeggio. Guardò fuori della finestra. Le stelle erano apparse in un cielo buio al di sopra degli alberi.
Pensò ai gioielli dei Nani che scintillavano in caverne buie. Improvvisamente nel bosco di là dall’Acqua palpitò una fiamma – probabilmente qualcuno che accendeva un fuoco di legna – ed egli pensò a draghi predatori che venivano ad installarsi sulla sua quieta Collina e ad appiccare il fuoco dappertutto. Rabbrividì: e in men che non si dica era tornato a essere il posato signor Baggins di Casa Baggins, Vicolo Cieco, Sottocolle. – Lo Hobbit, cap. I, “Una riunione inaspettata”
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Ci siamo, il nostro viaggio inizia a Casa Baggins:
una confortevole e comodissima caverna hobbit, con tutto ciò che di bello e buono si possa immaginare. Sì ma, pur sempre un buco nella terra! Può essere un rifugio, può essere un luogo dove nascondere qualcosa, celarlo alla vista come la tristezza della morte, o nasconderlo gelosamente, come si fa con un tesoro prezioso. Eppure la prima missione della terra non è essere sfruttata ma è essere feconda, essere vita, nutrire e far crescere. E a noi, piccoli Hobbit, un po’ restii dietro le nostre porticine rotonde, l’evangelista dice: “Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”.
Eccola, l’avventura lì fuori dai nostri orti, la sfida, la vita a cui siamo chiamati anche noi, abitanti della contea più disposti alle certezze, alla tranquillità, al fare poco rumore.
Qualcuno bussa alla porta
Bilbo si sente al sicuro, al riparo da qualsiasi fastidio, rinchiuso nella sua stessa dimora come in una gabbia dorata. Gli piacciono le visite, ma solo dietro invito, gli piace l’ospitalità, ma solo se può programmarla. Tutto è sotto il suo controllo, niente di ciò che fa riguarda altri che lui e solo quando chiude fuori dalla porta il mondo esterno si sente veramente al sicuro. Ma per quanto ci impegniamo a tenere alto il buon nome dei Baggins, in noi scorre anche sangue Tuc. Anche quando scordarcene renderebbe la nostra vita tranquilla e quieta, mentre agli occhi di tutta la contea continueremmo ad essere rispettabili ed ammirevoli.
Perché la contea deve rimanere un posto tranquillo, non c’è spazio per gli avventurieri, per chi rischia di imbarcarsi in un’avventura. “Ma come, ti sposi? Sei impazzito!” o “Non sai quanto è pazzesca la vita da single!”, “L’adozione? Guarda che poi se ne pentono tutti!”, “Tu, un prete? Ma butti via la vita così?”. Eppure quando la realtà intorno a noi chiama, quando ci ingaggiano in un’avventura che non abbiamo scelto, quando la mente viaggia lontano dalla nostra vita comoda ma stretta, sbattiamo anche noi la porta buongiornando il Gandalf di turno? Possiamo nasconderci, non pensare e agghindare la nostra casuccia, riempirci le giornate con mille nuovi hobbies, ma qualcosa, o meglio qualcuno, busserà sempre alla porta del nostro cuore, prima o poi, che noi siamo pronti oppure no.
Uscire dalle mura gelide del cuore
Magari Qualcuno, da fuori o la nostra coscienza, da dentro di noi, soffocata dalle “cose” e senza più spazio per sentirsi veramente autentica e libera. Ma vi avverto, nessun Gandalf che si rispetti accetterà un no come risposta! Gandalf è colui che viene a cercarci anche quando ci siamo scavati la fossa ..ehm..il buco nel terreno. E’ colui che ci “illumina” la via e ci spinge ad uscire dalle mura gelide del nostro cuore, dall’indifferenza e dall’egoismo, dalla paura di non mettersi in gioco mai.
Ma state tranquilli, non ci lascerà da soli nelle peripezie. Lui “custodirà” noi, ricordandoci quanto valiamo, fidandosi che possiamo vincere le nostre debolezze, considerandoci meritevoli di essere scelti per un’avventura, per un ruolo che nessun’altro potrà mai ricoprire. Il ruolo che Lui ha destinato a noi, per diventare gli uomini per cui Lui ci ha creati, per qualcosa che nemmeno noi crediamo alla portata delle nostre capacità, qualcosa di unico e straordinario.
Quel Gandalf chiede anche a me:
io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe. (Deuteronomio, 30)
La via incerta della Croce
Il vostro Gandalf dovete solo riconoscerlo, un po’ come Bilbo, che a prima vista fa l’errore di scambiarlo per un vecchio qualunque.
Solo voi potete aprire quella piccola porta di legno per farlo entrare e dire sì. Non sarà facile, vi sentirete inadeguati, troppo bassi, senza doti militari e nemmeno una spada per combattere. Vi sembrerà da pazzi scegliere la via della Croce, quella incerta, quella che è un viaggio che spaventerebbe chiunque. Nessuno sano di mente lo farebbe, non con le capacità di un Hobbit.
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Fossi un elfo, magari, sarebbe certo più facile, ma questa avventura, per quanto difficile e incomprensibile è la tua. E se risponderai sì, scoprirai che è su misura per te. Che, in fondo, non ti verrà chiesto altro che essere un Hobbit, l’unico mezz’uomo coi piedi grossi e nessuna conoscenza di guerra che può portare l’Anello al Monte Fato. Quel Gandalf che vi accompagnerà magari è già di fianco a voi, anche se non lo vedete. O magari è qualcuno lì fuori che sta bussando insistente alla vostra porta: fidatevi ed uscite dal vostro buco!
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