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Il Papa: «Il diluvio manifesta l’ira di Dio, che è anche salvatrice»

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/02/21
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Papa Francesco striglia sull’ira, tra i peggiori vizi dell’uomo e le sue possibili conseguenze. E la collega al diluvio universale, fatto storico realmente accaduto

Papa Francesco striglia sull’ira, tra i peggiori vizi dell’uomo e le sue possibili conseguenze. E la collega al diluvio universale, fatto storico realmente accaduto

L’ira di Dio e il Diluvio universale, sono tra i temi affrontati da Papa Francesco nel nuovo libro «Dei vizi e delle virtù» uscita il 2 marzo 2021.

Il volume raccoglie i testi di conversazioni tra Bergoglio e don Marco Pozza, cappellano del carcere di Padova, che andranno in onda nel corso di una nuova trasmissione sul canale 9. I contenuti del libro sono stati anticipati oggi dal Corriere della Sera (28 febbraio).

“Il bullismo è terribile”

Papa Francesco evidenzia uno dei peggiori vizi dell’uomo: l’ira e una delle sue conseguenze, il bullismo.

«L’ira è una tempesta il cui scopo è distruggere – sentenzia Francesco -. Pensiamo al bullismo fra i giovani. Il bullismo oggi è terribile. È molto presente nelle scuole. Anche i piccoli hanno la capacità di distruggere l’altro. (…) Il bullismo nasce quando invece di cercare la propria identità si sminuisce e si attacca l’identità altrui. E quando nei gruppi giovanili, a scuola, nei quartieri avvengono episodi di aggressione, di bullismo, si vede la povertà dell’identità di chi aggredisce».

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Pressmaster/Shutterstock

Come si “guarisce” dal bullismo

La “medicina” per “guarire” dal bullismo, secondo il Papa, «è condividere, vivere insieme, dialogare, ascoltare l’altro, prendersi del tempo perché è il tempo che fa la relazione. Ognuno di noi ha qualcosa di buono da dare all’altro, ognuno di noi ha bisogno di ricevere qualcosa di buono dall’altro».


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Il diluvio biblico e quello archeologico

Papa Francesco poi, si sofferma su ciò che lega l’ira di Dio al diluvio. Che è un fenomeno realmente esistito e non inventato dalla Bibbia.

Il Papa ricorda che «il diluvio è il risultato dell’ira di Dio, lo dice la Bibbia. È una figura dell’ira di Dio, che secondo la Bibbia ha visto troppe cose brutte e decide di cancellare l’umanità. Quello biblico, secondo gli esperti, è un racconto mitico. (Adesso spero che qualcuno non sostenga che il Papa ha detto che la Bibbia è un mito!) Ma il mito è una forma di conoscenza. Il diluvio è un racconto storico, dicono gli archeologi, perché hanno trovato tracce di un’inondazione nei loro scavi».

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Potrebbe tornare ad accadere

Francesco avverte: «Un diluvio grande, forse a causa di un innalzamento della temperatura e dello scioglimento dei ghiacciai: quello che succederà adesso se proseguiamo sulla stessa strada. Dio ha scatenato la sua ira, ma ha visto un giusto, l’ha preso e l’ha salvato. La storia di Noè dimostra che l’ira di Dio è anche salvatrice».


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I dubbi del credente

Il Papa si espone anche su un altro tema “caldo”: «Può la fede crescere di pari passo con il dubbio?».

Francesco risponde affermativamente: «Succede perché siamo umani, e la fede è un dono talmente grande che, quando lo riceviamo, non riusciamo a crederci. Sarà una cosa possibile? Il diavolo ti mette i dubbi, poi la vita, poi le tragedie: perché Dio permette questo? Ma una fede senza dubbi non va. Pensa a santa Teresina del Bambin Gesù: credi che non avesse dei dubbi? (..). Dice che, nei momenti più brutti della sua malattia, chiedeva di portare acqua benedetta sul letto, prendere il cero benedetto per allontanare il nemico».


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Il cristiano che si accontenta

Questi momenti si superano, secondo il Papa, con la pazienza. «Il problema è quando non hai pazienza. Gesù uomo, nell’Orto degli ulivi, era forse contento? “Perché mi hai abbandonato?”. Pensare di essere abbandonati da Dio è un’esperienza di fede che hanno avuto tanti santi e anche tante persone di oggi, che si sentono abbandonate di Dio, ma non perdono la fede. Custodiscono il dono: in questo momento non sento nulla, ma custodisco il dono della fede».

Al cristiano, conclude Francesco, «che non è mai passato attraverso questi stati d’animo manca qualcosa, perché vuol dire che si accontenta. Le crisi di fede non sono mancanze contro la fede. Al contrario, rivelano il bisogno e il desiderio di entrare sempre di più nella profondità del mistero di Dio. Una fede senza queste prove mi fa dubitare che sia vera fede».


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