Il perdono non solo è una cosa buona e necessaria, ma è anche un affare che conviene. La misericordia e l’amore sono l’unico investimento che ritroveremo nella vita eterna, tutto il resto lo dovremo lasciare qui.In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: Stupido, dovrà essere sottoposto al sinèdrio; e chi gli dice: Pazzo, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo!». (Mt 5,20-26)
Poiché io vi dico: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli.
La fede cristiana non si manifesta nel semplice essere giusti ma in qualcosa che è più grande della giustizia e che non è contemplato in nessuno schema.
Madre Teresa amava dire che l’amore non consiste nel fare ciò che ci è chiesto ma nello scegliere di fare ciò che nessuno ci domanda e pretende da noi.
In questo di più si gioca la differenza cristiana.
Solo così le parole che Gesù continua a dire non hanno il sapore dell’esagerazione ma di quella misura altra che Egli è venuto ad insegnarci.
Soprattutto quando questa misura riguarda l’amore al fratello:
Se dunque presenti la tua offerta sull’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono.
Che senso ha una intensa e appassionata vita di fede che non si ripercuote in un’intensa e appassionata ricerca di comunione con gli altri?
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Come possiamo ignorare il vincolo che Gesù stabilisce tra la presentazione della preghiera e la riconciliazione con il prossimo?
Mettersi a mani giunte può essere fin troppo facile, ma porgere la mano a chi ci è accanto può diventare impresa ardua, specie quando chi abbiamo accanto c’ha fatto soffrire o ci ha fatto del male.
Ma Gesù sembra voler dire che il perdono non solo è una cosa buona e necessaria, ma è anche un affare che conviene:
Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei per via con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia e tu venga gettato in prigione. In verità ti dico: non uscirai di là finché tu non abbia pagato fino all’ultimo spicciolo!
Perdonare è un buon argomento per essere perdonati a nostra volta dal Signore.
La misericordia e l’amore sono l’unico investimento che ritroveremo nella vita eterna, tutto il resto lo dovremo lasciare qui.
Matteo 5,20-26
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