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La grande capacità di attrazione dell’umiltà

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Orfa Astorga - pubblicato il 24/02/21
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Un uomo troppo ossessionato dalla sua immagine non capiva perché le donne non lo trovassero attraenteCi sono persone il cui pensiero ruota costantemente su se stesse, rimuginando su tutto ciò che di negativo si offre alla loro immaginazione, e di conseguenza sviluppano atteggiamenti malati come risentimento, affanno possessivo, autoinganno, suscettibilità…

Sono persone che soffrono di solitudine, perché questo atteggiamento impedisce loro di dare e ricevere amore di qualità.

Ecco un caso di questo tipo.

“Anche se mi impegno ad essere attraente, non sono stato valorizzato dalle donne che volevo”, mi diceva in un incontro un uomo seriamente depresso di fronte alla possibilità dell’ennesimo fallimento sentimentale.

“Cosa significa per lei essere attraente?”, gli ho chiesto con rispetto.

“Il fatto che mi considerino interessante perché sono ben vestito, perché ho una buona conversazione, buoni gusti e cose del genere… Mi concentro parecchio su questo”.

“Riflettere troppo su quello che consideriamo un problema ci porta a vedere tutto attraverso l’emozione e non il ragionamento, ed è snervante, per cui le suggerisco di parlare tranquillamente di quella che può essere la causa della sua preoccupazione”:

“Meno male che non ha iniziato dicendomi che probabilmente tutto questo mi succede perché sono arrogante, cosa che mi sono già sentito dire”, ha affermato sfiduciato quell’uomo.

“Ovviamente no, parleremo di quello in cui consiste la vera capacità di attrazione di una persona”.


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Cos’è che attrae davvero?

“Me lo spieghi, per favore”.

“Vede, se non c’è coincidenza tra il modo in cui una persona si vede, il modo in cui pensa la vedano gli altri e quello in cui questi la vedono davvero… Quale può essere il problema?”

“Ovviamente il modo in cui vede se stessa!”, ha risposto deciso.

“È vero, per cui la cosa corretta sarà vedersi attraverso un giusto amore per se stessi, e in questo modo non si farà dipendere più la propria autostima dall’opinione altrui”, gli ho detto.

“Se così non fosse cosa succederebbe?”

“Per il fatto di dare troppo peso all’opinione che vogliamo che gli altri abbiano di noi, ci comportiamo in modo affettato, a costo del nostro vero essere”.

E questo atteggiamento è estenuante e arriva a deprimere.

Se invece riconosciamo con assoluta sincerità e con realismo sia i nostri difetti e i nostri limiti che le nostre qualità e le virtù che possediamo per accettarci come siamo, allora potremo riposare in noi stessi con l’atteggiamento ideale.

Essere semplici

“Bene, ma… qual è l’atteggiamento ideale?”

“Oltre ad agire con naturalezza e semplicità, il buon rapporto col prossimo si basa sull’accompagnare, comprendere e ascoltare con interesse sincero, piuttosto che occuparsi e preoccuparsi solo della propria immagine”.

E qui arriviamo al punto di riconoscere che esiste una parte davvero amabile nel suo essere personale, da proiettare con la maturità della sua autenticità e sulla quale basare le virtù che ha già ottenuto.

Per spiegare graficamente come svilupparla, usiamo l’esempio di un conto in banca che in genere ha entrate e uscite.

Ogni entrata è un valore reso vita in azioni molto concrete in cui la persona dimentica se stessa per pensare agli altri, come un dettaglio di attenzione nei confronti di chi soffre, un servizio prestato a un collega, puntualità, professionalità, gentilezza con chi è impertinente e un lungo eccetera di possibilità di fare il bene.

Ogni uscita è una mancanza o un’omissione del bene, come può essere il fatto di essere presuntuosi, esagerare, uno scatto d’ira, un’intolleranza, un atteggiamento egoista, un commento negativo e altri, che bisognerà ammettere per poterli correggere.

Ciò che conta realmente

L’umiltà legata alla verità del proprio modo di essere non si tradurrà in una rassegnazione passiva, ma in un forza che spingerà al superamento tra il fatto di cadere e il risollevarsi pieni di umanità, e in questo modo il saldo del conto sarà sempre attivo.

In questo consiste il fatto di avere una personalità davvero attraente.

La terapia funziona quando ci rendiamo conto del fatto che la vera capacità di attrazione di una persona è una porta che si apre agli altri, rimodellando la vita con propositi molto concreti per raggiungere un’autentica fiducia in se stessi.

Alla base di molti problemi di personalità c’è la mancanza di una vera umiltà, per cui alcune persone si esauriscono a livello spirituale e psicologico anziché concentrare le proprie energie su ciò che conta davvero.

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