La dedizione esemplare e l’impegno “a tratti eroico” di chi si è speso nella cura dei pazienti di Covid-19. Questo al centro della lettera del Papa inviata ai partecipanti e agli organizzatori dell’odierna Giornata italiana dedicata al personale sanitario, ad un anno dal primo caso di infezione rilevato a Codogno. L’amore vince l’egocentrismo, dice Francesco e con lui il presidente Mattarella che ribadisce il diritto costituzionale alla saluteCon “un pensiero speciale” Papa Francesco ricorda “lo svolgimento generoso a tratti eroico della professione vissuta come una missione. Lo fa nella lettera rivolta a monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita, che partecipa alla cerimonia – voluta nell’odierna Giornata – in memoria dei medici, infermieri e personale sanitario deceduti a causa della pandemia.
L’amore per il prossimo è vaccino contro l’egocentrismo
Il Papa ricorda i “tanti fratelli e sorelle” che hanno “messo a repentaglio la propria vita fino a perderla” per poi sottolineare che il loro esempio “suscita in tutti viva gratitudine” e – aggiunge – è “motivo di riflessione”. “Di fronte a tanta oblatività – spiega – l’intera società è stimolata a testimoniare sempre più l’amore al prossimo e la cura degli altri, specialmente i più deboli”. Francesco ricorda “quanti anche in questi giorni con dedizione sono impegnati negli ospedali e nelle strutture sanitarie” e sottolinea che la dedizione è “un vaccino contro l’individualismo e l’egocentrismo e dimostra il desiderio più autentico che abita nel cuore dell’uomo: farsi accanto a coloro che hanno più bisogno e spendersi per loro”.
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L’appello di Mattarella a preservare il sistema sanitario
In occasione di questa speciale Giornata per l’Italia anche il presidente Sergio Mattarella ha parole di riconoscenza e incoraggiamento “verso tutti coloro che con professionalità e abnegazione si sono trovati, e tuttora si trovano, in prima linea nel fronteggiare l’emergenza pandemica che, a distanza di poco più di un anno dalla sua comparsa, ancora ci affligge”. Nella parole del capo dello Stato ance la sottolineatura che “fin dall’inizio della diffusione del virus, il personale sanitario si è dimostrato all’altezza di una minaccia di così vasta portata, impegnandosi al meglio, con tutti gli strumenti a disposizione, al fine di evitare che l’epidemia precipitasse in una catastrofe irreversibile”. Ricorda inoltre Mattarella che “è stato un impegno contrassegnato da difficoltà e sofferenze” e sottolinea che il sistema sanitario italiano “pur tra le tante difficoltà, sta fronteggiando una prova senza precedenti e si dimostra più che mai un patrimonio da preservare e su cui investire, a tutela dell’intera collettività”.
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Protagonisti di questa Giornata, i medici dunque, che accolgono e rilanciano le parole del Papa nell’impegno quotidiano della loro “missione”, come testimonia Roberto Monaco segretario generale della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, che innanzitutto esprime parole di gratitudine per l’attenzione del Papa, sottolineando l’importanza del suo incoraggiamento e della sua riflessione. E citando il presidente Mattarella ribadisce come sia rilevante che i concittadini, almeno una volta l’anno, si fermino a riflettere sull’importanza della professione medica e sanitaria sottolineando che si tratta di custodire e garantire diritti fondamentali alla salute, all’uguaglianza . Le competenze, peculiari e sinergiche, i principi, liberamente e autonomamente condivisi, i valori, comuni e identitari, possono e devono essere per i cittadini lo strumento efficace ed essenziale per realizzare i diritti assegnati dalla Costituzione, sottolinea Monaco, spiegando che in questo si trova il significato vero e profondo della Giornata.
Tante le iniziative
Per la maggior parte visibili anche in streaming, sono state varie le iniziative organizzate in tutta Italia oggi dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici. E’ stata la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, a scoprire a Roma una targa commemorativa per i 326 medici e odontoiatri che hanno perso la vita per il Covid fino ad oggi, contando anche due decessi nelle ultime ore.
Il 20 febbraio di un anno fa, a Codogno, nella Bassa Lodigiana, una dottoressa, con accertamenti al di là dei protocolli, scopriva l’esistenza del cosiddetto Paziente 1 di Covid-19 in Italia. Il giorno dopo si registrava il primo morto da coronavirus. In seguito diversi studi hanno accertato che ci sono stati altri casi in precedenza ma quel giorno resta una data simbolo ed è stato deciso di istituire proprio il 20 febbraio a partire da quest’anno la Giornata nazionale per onorare il lavoro, la professionalità e il sacrificio di tutto il personale sanitario impegnato nella lotta al Covid-19, rivolgendo un pensiero a quanti hanno perso la vita e a quanti ancora oggi sono in prima linea.