Ci guadagnano tutti: vi liberate di beni materiali in buono stato e aiutate chi ha più bisogno di voi!Sfida quaresimale per il 2021: ogni anno sorgono ottime iniziative che spingono i cattolici a vivere la Quaresima con una consapevolezza sempre maggiore, mediante gesti efficaci di unione a Cristo nella quotidianità.
Una di queste iniziative, già lanciata negli anni precedenti, è la sfida “Un distacco al giorno”.
Nelle Quaresime degli anni passati, Aleteia ha proposto questa sfida ai suoi lettori e le risposte sono state ispiratrici e arricchenti. È per questo che la riproponiamo anche quest’anno, particolarmente impegnativo a causa della pandemia.
Qual è il senso di questa Sfida Quaresimale 2021?
Il punto di partenza è semplice: il desiderio di vivere la Quaresima indirizzando tutto a Dio, offrendogli tutti gli aspetti della nostra vita.
Insieme alla preghiera e al digiuno, del resto, il terzo pilastro della Quaresima in termini di azione pratica è l’elemosina. E non si tratta di elemosina nel senso mondano di dare qualcosa solo per scaricarsi la coscienza, perché il senso cristiano tradizionale dell’elemosina è quello di condividere beni materiali davvero utili con persone bisognose che possano trarne profitto.
Non si tratta, quindi, di dare necessariamente del denaro, si possono donare cose utili e in buono stato. In questo modo, oltre ad aiutare gli altri ci distacchiamo un po’ di più dalle cose materiali di cui non abbiamo bisogno.
Come realizzare la sfida?
1 – Durante i 40 giorni della Quaresima, distaccatevi da 40 cose!
Il suggerimento è di distaccarsi ogni giorno da una cosa di cui non si ha più bisogno (o di cui magari non se n’è mai avuto davvero), ma che sia in condizioni tali da poter essere usata da altri. Può trattarsi di un utensile da cucina, una giacca, una bicicletta, una borsa, uno zaino, un libro, un dispositivo elettronico, un oggetto sportivo… Guardate bene negli armadi, nei cassetti, in cucina, nella dispensa e nel garage!
2 – Trovate qualcuno o qualche luogo che abbia bisogno di quell’oggetto come donazione:
- Centri di accoglienza di gestanti che hanno bisogno di passeggini, seggioloni, vestitini…;
- Orfanotrofi che abbiano bisogno di stoviglie, giocattoli, scarpe, articoli sportivi…;
- Ospizi che abbiano bisogno di mobili, vestiti, utensili domestici, lenzuola, tovaglie, libri, riviste…;
- Centri parrocchiali che raccolgono e distribuiscono donazioni in buono stato…
Ci sono gruppi che vengono a prendersi oggetti di grandi dimensioni anche a domicilio.
Importante: possono esserci casi in cui è più fruttuoso vendere l’oggetto a un prezzo accessibile che donarlo. Molta gente, anche se bisognosa, si sente più gratificata quando può ricambiare con qualcosa, anche se è poco (fate solo attenzione a non snaturare il vostro distacco cercando di guadagnare qualcosa anche al momento di fare quello che dovrebbe essere un atto di carità… Seguite la vostra coscienza e agite con retta intenzione).
Ripulite anche la mente e il cuore!
Mentre ripulite i vostri armadi, pulite anche la mente e il cuore, pensando e agendo a favore dei meno fortunati e sentendovi grati per tutto quello che avete ricevuto.
Dal Catechismo della Chiesa Cattolica, nº 2462:
“L’elemosina fatta ai poveri è una testimonianza di carità fraterna: è anche un’opera di giustizia che piace a Dio”.