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Ci perdiamo la parte migliore quando chiediamo: “Dammi un segno!”

GIRL, BINOCULARS
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Matrimonio cristiano - pubblicato il 19/02/21
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Vorremmo vedere un segno dell’aiuto di Dio, glielo chiediamo. E ci perdiamo la parte più clamorosa della Sua compagnia: noi siamo segni della sua presenza.Di Giorgio e Valentina Guizzi

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno». Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva. ( Mc 8,11-13 )



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Parla chiaro

A chi è genitore sarà capitato almeno una volta di cominciare una discussione con un figlio in merito a una domanda/richiesta avanzata da quest’ultimo. Mentre la discussione avanza assume la connotazione di trattativa, ed è in questo tira-molla che si capisce la vera natura della prima richiesta. Tanti giri di parole a che scopo ? Ai maschi non piace per niente questa situazione, anzi, li fa irritare perché ci si sente presi in giro. Sarebbe meglio andare subito al sodo e comunicare da subito il vero interesse dietro tante parole, a volte dietro tante moine.

Sappiamo già che molti lettori staranno ridendo sotto i baffi, qualcuno forse pensa anche al proprio coniuge, qualcuno ai colleghi, ai parenti, anche al proprio parroco quando ti chiede: cosa hai da fare sabato pomeriggio?

COUPLE ARGUMENT

fizkes | Shutterstock

Come avrete già intuito, queste situazioni sono praticamente uguali a quella descritta nel Vangelo soprariportato. Ecco perché Gesù, il paziente (non nel senso di malato), anzi, Colui che è La Pazienza (di Dio) fatta carne, dopo un po’ che discute coi farisei, sospira profondamente. Gesù ha capito che i farisei fanno tanti giri di parole senza arrivare al nocciolo, perché? Forse perché hanno vergogna di se stessi, della propria pusillanimità, sanno di non riuscire a sostenere un faccia a faccia con Gesù e perciò prendono il discorso “alla lontana”.

Essere segno, e non “volere un segno”

La risposta di Gesù (anche la comunicazione non verbale ha la propria importanza) è chiara ed inequivocabile. Sembra dire: ma mi prendete per i fondelli? Guardate che ho capito il vostro giochetto, mi avete teso l’ennesimo tranello ma io non ci casco. Se avesse dato loro un segno gli avrebbero creduto? Si sarebbero convertiti e quindi diventati discepoli ? No, a loro interessava solo il segno.

Cari sposi, a volte anche noi cerchiamo solo un segno da Gesù? Anche noi discutiamo con Gesù perché sappiamo di essere solo in debito con Lui, e quindi facciamo tanti giri di parole, ma in realtà vogliamo un segno?



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Ma che segno vogliamo? Il fatto che noi siamo suo sacramento, quindi siamo come la sua “prolunga nel tempo” per gli uomini non ci basta? Sapere che siamo un segno sensibile ed efficace della grazia di Cristo per il nostro coniuge non è già sufficiente? Sapere che se lasciamo agire Lui in noi, ogni nostra carezza, sguardo, abbraccio, ogni nostro gesto, è efficace come se noi “prestassimo” il nostro corpo a Cristo Gesù per amare il nostro coniuge, non è sufficiente?

RODZINA

Olena Yakobchuk | Shutterstock

Abbiamo tra le mani un tesoro e molte volte lo sprechiamo. Chi di noi, sapendo di avere un milione di euro sul conto in banca, non lo userebbe lasciandolo in banca a marcire?

Cari sposi, recuperiamo ciò che già siamo, riappropriamoci del nostro tesoro che gratuitamente ci è stato consegnato, ed usiamolo per la nostra eterna salute, affinché Gesù non sospiri profondamente e quando Gli parliamo ci risponda : ” Ma sei proprio di coccio eh ! ” Ed infine, cosa più grave e terribile, facciamo in modo che non ci abbandoni, non ci lasci soli. Infatti la parte peggiore è alla fine, il Vangelo annota: ” Li lasciò, risalì sulla barca e partì”. Un matrimonio senza Gesù è morto.

Carissimi sposi, questa settimana facciamo in modo che Gesù non lasci il nostro matrimonio e parta lontano da noi.

Coraggio, famiglia, diventa ciò che sei! Buona e santa Quaresima!

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MATRIMONIO CRISTIANO

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