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Guerra nel Tigrè: bombardato e depredato monastero del VI secolo

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Monastero di Debre Damo, Etiopia

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Agnès Pinard Legry - pubblicato il 19/02/21
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Fondato nel VI secolo, il monastero di Debre Damo si trova nella ex provincia del Tigrè (Etiopia), ed è stato parzialmente distrutto all’inizio del mese di febbraio da truppe eritree. Un monaco sarebbe stato assassinato. Le rare notizie che provengono dalla regione del Tigrè, nel nord dell’Etiopia, sono ogni giorno più dolorosi. Alle perdite umane si aggiungono ormai quelle culturali. Diverse fonti riportano che il monastero di Debre Damo è stato distrutto all’inizio di febbraio da truppe eritree. Queste ultime, dopo aver bombardato il monastero, sarebbero salite fino all’edificio per saccheggiare manoscritti e archivi.

Monastero etiope ortodosso, Debre Damo è stato fondato nel VI secolo su di una piattaforma rocciosa a più di 2.200 metri di altitudine: vi si accede unicamente in cordata. La tradizione attribuisce la sua fondazione a Za-Mikael Aragewi, uno dei nove santi venuti dall’Impero bizantino per l’evangelizzazione del regio di Aksum. La parziale distruzione del monastero – come pure quella della moschea Al-Nejashi, una delle più antiche del continente – è stata fermamente condannata dal consiglio delle istituzioni religiose del Tigrè (al cui tavolo siedono insieme le Chiese ortodossa e cattolica, le comunità evangeliche e i musulmani).

L’80% della popolazione privo di aiuti umanitari

Nella  città di Adigrat, che pure si trova nel Tigrè, dei banditi hanno approfittato del caos che attualmente regna per saccheggiare la missione dei Missionari d’Africa – stando a quanto riporta l’associazione SOS Chétiens d’Orient, che lavora con i Padri da due anni. Uno dei preti ortodossi della comunità dei Missionari d’Africa ha riportato che a Debre Damos sarebbe stato assassinato almeno un monaco.

Il Tigrè è teatro di scontri da quando il premier Abiy Ahmed, il 4 novembre, ha avviato un’operazione militare contro le forze del Fronte di Liberazione del Popolo del Tigrè (TPLF), partito che allora governava la regione e contestava l’autorità federale da diversi mesi. Se l’Eritrea e l’Etiopia negano che soldati eritrei siano implicati nel conflitto del Tigrè, la loro presenza è stata attestata dagli abitanti, dagli operatori umanitari e anche da alcuni responsabili civili e militari della regione.

Ritenuto “poco notiziabile” fin dall’inizio, sul conflitto circolano poche informazioni – ad esempio il numero di vittime e l’entità dei danni – ma il numero di morti è sull’ordine delle migliaia, assicura l’International Crisis Group, una ONG basata in Belgio. L’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite ha indicato pochi giorni fa che

una grande parte delle zone rurali, dove prima del conflitto era stanziato l’80% della popolazione, resta irraggiungibile ai soccorsi umanitari.

Date un’occhiata al monastero (come appariva prima che venisse bombardato):

[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]

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