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Padre Júlio Lancellotti, una vita dedicata ad aiutare i più sfortunati

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Octavio Messias - pubblicato il 15/02/21
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In prima linea per portare aiuto ai senzatetto durante la pandemia, il parroco ha ricevuto anche una telefonata da Papa Francesco

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre” (Matteo 11 28,29)

In questi giorni, padre Júlio Lancellotti è finito sulle prime pagine dei quotidiani brasiliani per aver abbattuto a martellate un cumulo di pietre collocato su un viadotto nel quartiere di Tatuapé, nella zona occidentale di San Paolo (Brasile), che ha lasciato indifese decine di famiglie bisognose che dormivano sotto quel riparo di fortuna.

Per chi segue il suo profilo su Instagram (dove ha più di 424.000 followers), l’atto simbolico del sacerdote di 72 anni della parrocchia di San Michele Arcangelo, nel quartiere di Mooca, non è stato certo una sorpresa.

Fin dall’inizio della pandemia, padre Júlio si distingue per i suoi sforzi umanitari in prima linea per portare coperte e cibo ai più sfortunati. Nei primi momenti dell’emergenza, alla guida della Pastorale Popolo di Strada – entità associata al Servizio Francescano di Solidarietà (Sefras) –, ha montato una tenda per la raccolta e la distribuzione di cibo in Largo São Francisco, al centro di San Paolo. Quell’azione è arrivata a sfamare ogni giorno 6.000 persone, e fino a ottobre aveva donato più di un milione di pasti.

La telefonata del Papa

Nell’ottobre scorso, venuto a conoscenza delle azioni del parroco a favore dei senzatetto di San Paolo, attualmente ben 25.000, Papa Francesco ha telefonato personalmente a padre Júlio, che ha già ricevuto almeno due minacce di morte. Ecco il comunicato ufficiale, diffuso da padre Júlio attraverso l’arcidiocesi di San Paolo:

“Questo sabato, 10 ottobre, verso le 14.15, ho ricevuto la telefonata di Sua Santità Papa Francesco, che mi ha parlato con la massima semplicità e vicinanza, chiedendomi dei senzatetto, com’è la nostra convivenza con loro e quali difficoltà incontriamo. Il Papa ha detto di aver visto le foto che gli inviavamo e che conosce le problematiche che affrontiamo, come anche che non dobbiamo scoraggiarci e dobbiamo fare sempre come Gesù, stando vicino ai più poveri. Ha anche chiesto di trasmettere a tutti i senzatetto il suo amore e la sua vicinanza, e che tutti preghino per lui. Anche lui prega per tutti noi”.

Sacerdote dalla Messa quotidiana

Laureato in Pedagogia e Teologia, padre Júlio Lancellotti è stato professore universitario e di scuola superiore. Dopo aver ricevuto l’ordinazione diaconale nel 1984 e quella sacerdotale nel 1985, è diventato responsabile delle Messe quotidiane nella sua parrocchia e della Messa del 28 di ogni mese nella cappella dell’Università di San Giuda Taddeo, attività che ancora oggi concilia con il suo lavoro sociale.

A suo avviso, la parrocchia di San Michele Arcangelo ha la caratteristica di tenere la porta aperta alle comunità bisognose del circondario. “Anche se è piccola, fin dalla nascita i cattolici di Mooca e Belenzinho hanno sempre saputo accogliere i più poveri con amore e affetto. In questa cappella e in questa chiesa non è mai esistita alcuna grata per impedire di accogliere qualsiasi essere umano”, ha scritto padre Júlio, che porta avanti instancabilmente la sua lotta per ridurre le ingiustizie e aiutare chi ne ha più bisogno.

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