Da Santa Faustina a San Tommaso, Santa Brigida fino al Curato d’Ars: molte anime entrate in contatto con questi santi mistici erano sofferenti in PurgatorioMolti santi sostengono di avere avuto un dialogo con le anime dei morti. Queste visioni sono avvenute in diversi momenti delle loro vite.
Questi santi sono accomunati da un aspetto: le anime con cui sono entrate in contatto erano spesso turbate, sofferenti, inquiete. E si trovavano nel Purgatorio, nell’attesa di espiare i loro peccati.
Da Padre Pio a Santa Brigida
La ricostruzione delle loro testimonianze è affidata ai loro stessi scritti e a quelli dei loro biografi. Gli atti, molto dettagliati sono stati oggetti di studio nei processi di canonizzazione. Da San Pio da Pietrelcina a Santa Brigida di Svezia: in ogni epoca ci sono stati santi in grado di vedere e parlare con i defunti nell’aldilà.
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Il primo contatto con le anime dei morti
La prima testimonianza di un contatto con i defunti è quella di Santa Perpetua, nel terzo secolo dopo Cristo.
Perpetua prima di subire il martirio (203 d.C), dice di aver incontrato Dinocrate, il fratello morto di cancro. «Pochi giorni dopo la sentenza della nostra condanna a morte, mentre tutti stavano pregando, improvvisamente nel bel mezzo della preghiera mi uscì un grido ed io chiamai: Dinocrate. (…) Vedevo Dinocrate uscir fuori da un luogo buio – durante la notte in visione – dove c’erano tante persone riarse e assetate con i vestiti sporchi e pallidissimi, con una ferita sul volto, come egli aveva quando morì». Dinocrate, infatti, morì a causa di un cancro al volto.
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Mistiche dei nostri giorni
Le ultime testimonianze, in ordine di tempo, riguardano mistiche che si sono incamminate verso gli altari, ma che non sono ancora beate o sante. Stiamo parlando dell’austriaca Maria Simma (morta nel 2004) e della calabrese Natuzza Evolo (morta nel 2009). Entrambe hanno dettagliato i loro presunti contatti con le anime dei morti, che però sono da verificare (nel caso della Simma non è stato aperto ancora il processo di beatificazione, in quello di Natuzza l’apertura è avvenuta nel 2019).
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