L’icona non è solo un quadro dal soggetto religioso, è un “luogo” in cui chi è rappresentato è misteriosamente presente: è una finestra per affacciarsi nell’eternità di Dio.Di Fabia Barbirato
Che cos’è un’Icona?
Penso che tutti, se ci viene rivolta questa domanda, sappiamo più o meno rispondere, soprattutto grazie al fatto che negli ultimi anni, anche qui in Occidente è cresciuto l’interesse e il diffondersi di queste immagini sacre tra collezionisti, storici e appassionati.
Ma sappiamo rispondere esattamente? Perchè se si vuole avere una giusta conoscenza delle Icone, bisogna per prima cosa eliminare alcuni errori di valutazione che quasi tutti facciamo, forse dovuti alla nostra impostazione culturale.
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La prima risposta che di solito diamo è: Sono Russe, viene infatti quasi meccanico a tutti, associare le Icone alle terre dell’Est, pensando che siano un patrimonio esclusivo della Chiesa d’Oriente, e che non abbiano quasi nulla a che fare con la cultura cristiana occidentale.
In realtà quando le Icone nascono, attorno al V secolo, la Chiesa è più unita che mai e la Russia, che si convertì soltanto attorno all’anno Mille, fu l’ultima a ricevere l’influenza dell’arte Bizantina, che nel frattempo per quasi cinque secoli, si era già diffusa in tutto il mondo cristiano, dall’Occidente all’Oriente, fino alla Siria e all’Egitto.
Pochi sanno che le Icone più antiche e più belle sono state eseguite in Italia e che qui sono ancora conservate. Come del resto tutta la nostra arte medioevale (Giotto, Cimabue, Duccio di Boninsegna) è saldamente legata al linguaggio e alla simbologia dell’Icona.
Solo quadri sacri?
Un altro errore diffuso è pensare che le Icone sono semplici quadri a soggetto sacro, immagini devozionali, che esponiamo per testimoniare la nostra fede.
Quadri (eh sì ..diciamocelo tra noi..) un po’ bruttini e che spesso non capiamo, ma niente di più.
Invece, in realtà nelle Icone c’è di più, eccome!
Perché per l’icona essere arte è marginale, essere un’immagine è solo una funzione, un mezzo, per arrivare ad altro, per arrivare a Dio. O forse l’opposto: è un mezzo che Dio usa per arrivare a noi.
Perché nell’Icona Dio c’è Nell’Icona Dio è.
Per tradizione della Chiesa, l’Icona è un “Sacramentale partecipe della sostanza divina”, è il luogo in cui Dio è presente e in cui possiamo incontrarlo.
Un’Icona non è un’immagine di Dio, ma è Dio stesso che si mostra a noi.
Presenze benefiche e autorevoli
È con il Concilio di Nicea del 787 che la Chiesa definisce questa coincidenza, dell’immagine con la presenza stessa del Divino, affermando che a fondamento delle Icone c’è l’Incarnazione stessa del Figlio di Dio.
E così l’Icona diventa miracolo, teofania, apparizione, diventa Tempio, cioè luogo in cui chi è rappresentato è misteriosamente presente. La Russia (qui sì che ne ha il merito) vive questa coincidenza, questo carisma in un modo naturale e pieno, e le Icone sono viste come presenze benefiche e autorevoli, partecipi della vita umana, ci sono perciò Icone che fanno miracoli, che proteggono le partorienti, i pellegrini e i malati, altre che venivano poste a protezione sulle porte della città o in testa agli eserciti.
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In ogni casa russa c’è sempre un piccolo santuario domestico detto “angolo bello” in cui sono esposte le Icone protettrici della famiglia e per tradizione, è a loro che gli ospiti rivolgono il saluto, prima ancora che agli abitanti della casa.
E allora che cos’è un’Icona?
È un canale privilegiato di grazia, una finestra sull’eternità alla quale Dio ci concede di affacciarci, per ricordarci che anche noi siamo Icona di Dio e che diventare come Lui è il nostro destino.
QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MOGLI E MAMME PER VOCAZIONE