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3 pillole di fede per realizzare i propri propositi spirituali e non venirvi meno

FAITH
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Catholic Link - pubblicato il 10/02/21
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di Irwing Contreras Sánchez

All’inizio di ogni anno facciamo promesse, liste di desideri o propositi. Tra questi, i più comuni sono sempre fare esercizio, perdere peso, alzarsi prima, arrabbiarsi meno, trascorrere più tempo con i propri cari, risparmiare…

Anche se non c’è nulla di male in tutto questo, a volte finiamo per non fare nulla. Ci fermiamo a metà, o peggio ancora neanche cominciamo. Cosa succede ai nostri propositi spirituali? Non c’è una motivazione sufficiente? Cosa fa sì che veniamo meno nel cammino, che non raggiungiamo la meta?

La Parola di Dio dice “Basti al discepolo essere come il suo maestro” (Giovanni 10, 25), ovvero che il discepolo deve cercare di essere come Gesù, è la prima cosa che ha nella mente e nel cuore. Dopo di ciò, “tutte queste cose vi saranno date in più” (Matteo 6, 33).

Prima di pensare a quello che possiamo migliorare fuori, l’invito per quest’anno è migliorare dentro, rafforzare altri ambiti della nostra persona che ci avvicinino a Gesù. Vorrei condividere con voi tre pillole o consigli di cui tener conto per raggiungere questo obiettivo:

1. Disciplina nell’allenamento

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Aaron Burden | Unsplash

Come gli sportivi ad alto rendimento si sottopongono a una disciplina nell’allenamento, dobbiamo farlo anche noi discepoli che vogliamo essere come Gesù e migliorare la nostra vita, altrimenti cadremo di fronte a qualsiasi avversità che ci si presenterà.

Dobbiamo farci forgiare per diventare malleabili come il metallo, e una volta ottenuta la forma corretta raffreddare per diventare saldi e senza crepe.

Questo allenamento deve centrarsi sul dono della Salvezza, in cui la fede nel Signore, che l’ha offerta, aiuta a proclamare la verità e ad allontanarci dalla menzogna. E ci permette di sperimentare la giustizia nel cuore!

Questo allenamento ci permette di mantenere i piedi nudi, come segno di umiltà, del fatto che siamo sempre chiamati a dare testimonianza di quello che facciamo. E deve anche renderci abili nell’uso del nostro equipaggiamento.

Come la racchetta nel tennis, la mazza nel baseball o il pallone nel calcio, dobbiamo imparare a usare la fede come scudo e la Parola di Dio come spada.

2. Alimentazione sana

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Kelly Sikkema | Unsplash

Ogni atleta segue un’alimentazione eccellente e non la trascura mai, perché è estremamente importante per avere il massimo rendimento possibile nelle prestazioni sportive.

Anche per noi che vogliamo seguire il cammino di Cristo c’è un elemento indispensabile: l’Eucaristia! E dobbiamo fare uno sforzo per prenderci cura di quello che mangiamo, compreso il fatto di privarci di alcune cose (e offrirle come sacrificio).

Anche la Parola di Dio è un alimento essenziale che offre i migliori nutrienti per lo spirito. Con essa possiamo rafforzare la nostra muscolatura spirituale: “Non di pane soltanto vivrà l’uomo, ma di ogni parola che proviene dalla bocca di Dio” (Mt 4, 4).

La Sua Parola è fonte di energia, e ci permette di intavolare una conversazione con Lui. Quando leggiamo o ascoltiamo la Sua Parola, il nostro cuore prega, e nella preghiera scopriamo ancor più forte il senso filiale che ci lega a Dio.

Come ogni atleta, però, dobbiamo anche privarci di alcune cose. Non è semplice, perché tentazioni e capricci sono sempre in agguato. L’atleta non sopporterebbe l’allenamento se non rinunciasse a tutto questo.

Lo stesso vale per il discepolo che aspira ad essere come il suo Maestro: “Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta” (Ebrei 12, 1). La vita diventa leggera quando non c’è peccato!

3. Seguire il regolamento della prova

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sukra13 | Shutterstock

L’atleta compete sempre in base ai regolamenti della sua disciplina sportiva. Chi non lo fa può essere squalificato, espulso o escluso dallo sport.

Nella storia sportiva, alle persone che dopo qualche anno si era scoperto che avevano infranto le regole sono stati ritirati i premi ottenuti.

Nel nostro caso, come discepoli che seguiamo Gesù, siamo invitati a seguire anche noi un regolamento, che non consiste in fogli e numeri, ma è concentrato su due punti estremamente importanti che riassumono tutto ciò che Dio vuole che facciamo:

“Amerai il Signore, il tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze” (Deuteronomio 6, 5) e amarci gli uni gli altri come Cristo ci ha amati (Giovanni 13, 34). Seguire il regolamento implica un distintivo per i seguaci di Gesù, perché tutti ci possano riconoscere.

Amarci ci porterà a rispettarci, ad avere fiducia, ad essere leali e a non voler mai trarre vantaggio dagli altri.

L’appello è quindi molto chiaro, la regola è il vivere in comunità, nella Chiesa, in famiglia, perché solo così si cresce e si progredisce.

Quest’anno iniziato da poco può rappresentare una nuova opportunità per fare promesse come quelle di sempre, ma dopo un periodo così complicato credo che sia il momento di cominciare in un altro modo, con nuovi propositi che ci portino all’incontro faccia a faccia con Gesù, l’unico e vero allenatore, il miglior Maestro.

Qui l’originale pubblicato su Catholic Link.

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