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Il Papa: “L’Italia sia unita, il Recovery è un esempio di solidarietà””

VATICAN POPE FRANCIS DIPLOMATIC

Le pape François lors de la présentation de ses vœux devant le corps diplomatique, le 7 janvier 2019.

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Agi - pubblicato il 08/02/21
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Francesco parla al corpo diplomatico di “crisi di rapporti umani” e si sofferma sulla scuola e sull’educazione dei ragazzi: “Assistiamo a una catastrofe educativa”Desidero “rivolgere un particolare pensiero al popolo italiano, che per primo in Europa si è trovato a confrontarsi con le gravi conseguenze della pandemia, esortandolo a non lasciarsi abbattere dalle presenti difficoltà, ma a lavorare unito per costruire una società in cui nessuno sia scartato o dimenticato”. Così Papa Francesco ricevendo il Corpo diplomatico, ricordando Dante Alighieri, “di cui quest’anno ricorre il settimo centenario della morte”.

“Il 2021 è un tempo da non perdere. E non sarà sprecato nella misura in cui sapremo collaborare con generosità e impegno. In questo senso ritengo che la fraternità sia il vero rimedio alla pandemia e ai molti mali che ci hanno colpito. Fraternità e speranza sono come medicine di cui oggi il mondo ha bisogno, al pari dei vaccini” ha detto il Pontefice.

La crisi dei rapporti umani

Francesco ha quindi toccato il tema della crisi dei rapporti umani: “Desidero soffermarmi ancora su un’ultima crisi, che, fra tutte, è forse la più grave: la crisi dei rapporti umani, espressione di una generale crisi antropologica, che riguarda la concezione stessa della persona umana e la sua dignità trascendente”.

“La pandemia, che ci ha costretto a lunghi mesi di isolamento e spesso di solitudine, ha fatto emergere la necessità che ogni persona ha di avere rapporti umani”, ha continuato il Pontefice che ha aggiunto: “Penso anzitutto agli studenti, che non sono potuti andare regolarmente a scuola o all’università. Ovunque si è cercato di attivare una rapida risposta attraverso le piattaforme educative informatiche, le quali hanno mostrato non solo una marcata disparità delle opportunità educative e tecnologiche, ma anche che, a causa del confinamento e di tante altre carenze già esistenti, molti bambini e adolescenti sono rimasti indietro nel naturale processo di sviluppo pedagogico. Inoltre, l’aumento della didattica a distanza ha comportato pure una maggiore dipendenza dei bambini e degli adolescenti da internet e in genere da forme di comunicazione virtuali, rendendoli peraltro più vulnerabili e sovraesposti alle attività criminali online”.

“Catastrofe educativa”

 “Assistiamo a una sorta di ‘catastrofe educativa’, davanti alla quale non si può rimanere inerti, per il bene delle future generazioni e dell’intera società”.
Oggi, ha proseguito Francesco,  “c’è bisogno di una rinnovata stagione di impegno educativo, che coinvolga tutte le componenti della società poiché l’educazione è il naturale antidoto alla cultura individualistica, che a volte degenera in vero e proprio culto dell’io e nel primato dell’indifferenza”, sottolinea il Pontefice secondo il quale “il nostro futuro non può essere la divisione, l’impoverimento delle facoltà di pensiero e d’immaginazione, di ascolto, di dialogo e di mutua comprensione”.

Il piano Next Generation è un esempio di solidarietà

“Lo stanziamento proposto dal piano Next Generation EU rappresenta un significativo esempio di come la collaborazione e la condivisione delle risorse in spirito di solidarietà siano non solo obiettivi auspicabili, ma realmente accessibili”. Così Papa Francesco ricevendo il Corpo Diplomatico. Il Pontefice ha ritenuto “significativo l’impegno dell’Unione Europea e dei suoi Stati membri, che pur tra le difficoltà, hanno saputo mostrare che si può lavorare con impegno per raggiungere compromessi soddisfacenti a vantaggio di tutti i cittadini”.


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La distribuzione dei vaccini sia equa, non secondo criteri economici

E’ “indispensabile che i notevoli progressi medici e scientifici compiuti nel corso degli anni, i quali hanno permesso di sintetizzare in tempi assai brevi vaccini che si prospettano efficaci contro il coronavirus, vadano a beneficio di tutta quanta l’umanità“. Il Papa   ha esortato “tutti gli Stati a contribuire attivamente alle iniziative internazionali volte ad assicurare una distribuzione equa dei vaccini, non secondo criteri puramente economici, ma tenendo conto delle necessità di tutti, specialmente di quelle delle popolazioni più bisognose”.

Il Pontefice ha rinnovato il suo appello affinché “a ogni persona umana siano offerte le cure e l’assistenza di cui abbisogna. A tal fine, è indispensabile che quanti hanno responsabilità politiche e di governo si adoperino per favorire innanzitutto l’accesso universale all’assistenza sanitaria di base – ha detto Francesco – , incentivando pure la creazione di presidi medici locali e di strutture sanitarie confacenti alle reali esigenze della popolazione, nonché la disponibilità di terapie e farmaci. Non può essere infatti la logica del profitto a guidare un campo così delicato quale quello dell’assistenza sanitaria e della cura”.

La Terra è fragile, trovare un’intesa efficace sul clima

“Non è solo l’essere umano a essere malato, lo è anche la nostra Terra. La pandemia ci ha mostrato ancora una volta quanto anch’essa sia fragile e bisognosa di cure”. Così Papa Francesco ricevendo il Corpo diplomatico.
Sottolineando le “profonde differenze fra la crisi sanitaria provocata dalla pandemia e la crisi ecologica causata da un indiscriminato sfruttamento delle risorse naturali” il Pontefice ha auspicato “che la prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP26), prevista a Glasgow nel novembre prossimo, consenta di trovare un’intesa efficace per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico. E’ questo il tempo di agire, poichè possiamo già toccare con mano gli effetti di una protratta inazione”.
“Penso ad esempio alle ripercussioni sulle numerose piccole isole dell’Oceano Pacifico che rischiano gradualmente di scomparire”, ha aggiunto Bergoglio. “E’ una tragedia – ha continuato – che causa non solo la distruzione di interi villaggi, ma costringe anche le comunità locali, e soprattutto le famiglie, a spostarsi continuamente, perdendo identità e cultura. Penso pure alle inondazioni nel sud-est asiatico, specialmente in Vietnam e nelle Filippine, che hanno provocato vittime e lasciato intere famiglie senza mezzi di sussistenza. Nè si può tacere il progressivo riscaldamento della Terra, che ha causato devastanti incendi in Australia e in California”.

L’originale su AGI

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