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Purezza e sessualità: cosa replicare al “Dai mamma, lo fanno tutti!”

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Mogli e mamme per vocazione - pubblicato il 04/02/21
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La proposta della purezza non ci vede soli come genitori a combattere contro le sirene del mondo. Mostriamo ai ragazzi esempi in grado di affascinare i loro cuori.Crediamo fortemente che la purezza sia un valore positivo che desideriamo trasmettere ai nostri figli, per il loro bene. Durante la loro crescita cerchiamo di testimoniare questa bellezza, di affrontare questo tema con loro, di fare un lavoro di “controformazione” rispetto a ciò che trasmette il mondo.



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Lo fanno tutti?

Ma tutti i nostri migliori sforzi potranno un giorno scontrarsi con una dura realtà (!): anche se ci sembra impossibile, arriva il giorno in cui, agli occhi dei nostri figli, non siamo più credibili. Il richiamo dei pari, le sirene del mondo sono così forti nella loro vita che i nostri sembrano discorsi “da vecchi”, o “da bigotti”. La tentazione del “lo fanno tutti” è sempre dietro l’angolo.

Come comportarsi?

È giunto il momento di cercare alleati. In primis, da genitori cattolici, non dovremmo mai scordare che i nostri migliori alleati nell’educazione dei figli li possiamo trovare solo stando in ginocchio e a mani giunte.

Non smettiamo mai di pregare per i nostri figli, anche esplicitamente per la loro purezza. Lasciandoci magari aiutare dai grandi Santi che hanno vissuto questo aspetto in pienezza nella loro vita, come Santa Maria Goretti, o il Venerabile Carlo Acutis.

Conquistiamo il loro cuore

Oltre a questo, sul fronte esterno, in relazione al gruppo di amici e alle influenze del mondo, è necessario che come genitori ci chiediamo come comportarci.

I ragazzi che cercano di vivere cristianamente non solo non vengono incoraggiati dal gruppo, ma vengono fatti oggetto di sarcasmo. Chi non si mostra libero da ogni vincolo o costrizione, soprattutto sul tema della vita sessuale, diventa il bersaglio ideale delle prese in giro del gruppo. L’ideale sarebbe essere così furbi, e anche fortunati (o più precisamente assistiti dalla Provvidenza) da fare invaghire i ragazzi di un gruppo di coetanei che siano compagni di fede, compagni di cammino: il bisogno di comunità è una cosa buona e giusta, e se i ragazzi hanno solo una opzione di comunità, magari quella dei compagni di scuola cresciuti in famiglie estranee ai nostri valori, è inevitabile che cerchino di conformarsi agli altri. – Costanza Miriano

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Jacob Lund – Shutterstock


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Gli amici non possono certo essere imposti ai propri figli, ma è nostro compito chiederci come possiamo coniugare la loro libertà nello scegliersi il gruppo di amici, con la preoccupazione che questi siano amici fidati e sani, coltivando in loro il desiderio magari di frequentare gruppi di pari all’interno di un cammino e un contesto cristiano, mettendoli a contatto con persone credenti di valore, che siano affascinanti, che possano rapire il loro cuore, sedurli, conquistarli, che sappiano mostrare che la purezza è una strada non solo possibile ma anche affascinante!

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA MOGLIE E MAMME PER VOCAZIONE

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