Oggi, in diretta su TV8 alle 13.25 si potrà ascoltare e vedere il video originale del brano composto e arrangiato da Lucia, prodotto con Lorenzo Avanzi, Avz studios.Oggi in diretta su TV8 alle ore 13:25 sarà presentato il nuovo singolo di Lucia Lombardo, cantautrice dal talento originale e dalla storia travagliata e risorta che abbiamo conosciuto grazie ad una recente intervista sulle nostre pagine.
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A dire il vero, racconta la stessa Lucia, questo pezzo non è proprio nuovo. Lo scrisse ben dieci anni fa obbedendo ad un’ispirazione intensa e irrespingibile. Stava giocherellando con le corde della sua chitarra quando all’improvviso si è ritrovata immersa in una visione di corpi che galleggiavano nell’oceano (sempre piuttosto pulp, la nostra Lucia!). Una visione sconvolgente, seguita da ondate imperiose di emozioni: le sembrò di dover dare voce ad un uomo che aveva vissuto davvero quelle sofferenze. Le traversate atlantiche in catene, chiuso in una stiva, colpito da frustate e ingiurie, venduto a uomini feroci.
Ogni artista crea plasmando una qualche materia; in questo caso è proprio sulla sua immaginazione (ispirata) che Lucia intaglia questo brano: Oceano è quindi il canto sofferente ma teso alla speranza di uno schiavo del ‘700, uno dei tanti strappati alla propria terra e destinati a lavorare come schiavi in piantagioni lontane.
Perché proprio ora?
Perché le cose si fanno quando è la loro ora, né prima né dopo.
Lucia smise di suonare per lungo tempo, non ne voleva sapere più nulla della musica. Fino alla sua stupefacente conversione alla quale seguì, non senza dolore, anche il ritorno alla musica.
E dopo dieci anni questo pezzo è uscito dal cassetto in cui lo aveva relegato. Il suo produttore, Lorenzo Avanzi, lo ascolta e decide che merita una riverniciata per uscire a sfidare di nuovo il mare. Cercano il sound giusto che rievochi la terra di origine, che sappia di Africa, che dia voce ad un popolo che soffre e alla sua speranza: “…verrà un’altra riva ma non qui”
Ascoltatelo, vi ritroverete anche voi a cercare le stelle in mezzo alle onde, a sentire la vostra gente pregare, a scrutare l’orizzonte in attesa di poter gridare di gioia “terra, terra”; la vostra terra, finalmente.