Esposto per la prima volta a Napoli, il nuovo quadro della beata Maria Cristina di Savoia. L’opera è stata realizzata dopo un sogno di un devoto frate francescano, e fatta dipingere da suo fratello, il “pittore dei santi”La beata Maria Cristina di Savoia, la regina delle Due Sicilie, era in estasi, circondata da luce. «Più volte l’ho sognata”, dice fra Antonio Vellutino, guardiano della chiesa di San Pasquale a Chiaia, nel cuore di Napoli.
Il frate, come molti napoletani, è legatissimo alla figura della regale beata, le cui spoglie terrene riposano nella Basilica di Santa Chiara. Nel sogno, confida a Famiglia Cristiana (2 febbraio). «La vedevo estatica, sempre in silenzio e avvolta di luce, ma era come se mi stesse chiedendo di portarle delle persone per avvicinarle alla gloria del cielo, alla fede e quindi alla vita eterna».
“Un ritratto nel cielo”
Così fra Antonio parla al confratello, fra Carlo D’Amodio. «Che ne dici se facciamo realizzare un quadro diverso della Beata Maria Cristina? – ha spiegato fra Antonio -. Non un altro ritratto di lei nel suo percorso terreno, ma in cielo, pronta ad accogliere le preghiere e a intercedere col Signore cui dedicò tutta se stessa».
Un quadro da collocare a Santa Chiara, che esegue suo fratello, il “pittore dei santi” Jack Vellutino. Un omaggio a Maria Cristina di Savoia, che è stato inaugurato e presentato il 2 febbraio 2021, alla presenza di tanti devoti della santa.
La borsa per fare la carità
La Maria Cristina di Jack Vellutino guarda estatica la Luce divina e ai suoi piedi ci sono simboli ben precisi. Come la corona da regina, la borsa che portava sempre con sé per fare la carità (è conservata tuttora, con una foggia particolare e coperta di perline), Santa Filomena, di cui conservava le reliquie, il Gesù bambino in ricordo del suo profondo trasporto per il Presepe, San Leucio, il Vesuvio.
Morta a soli 24 anni dopo il parto
Figlia di Vittorio Emanuele I e Maria Teresa d’Asburgo, fu la prima moglie di Ferdinando II di Borbone. E morì, neppure ventiquattrenne, il 31 gennaio 1836, per i postumi del parto, nel dare alla luce l’unico figlio Francesco, che sarebbe salito al trono e che sarebbe stato l’ultimo re del regno delle Due Sicilie.
La Regina fu tra le prime a dare il via a un concetto nuovo di carità. Non più il semplice obolo, ma l’adoperarsi per dare ai bisognosi l’opportunità di una vita migliore. Aprì mobilifici e maglifici nei quartieri più abbandonati di Napoli.
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Il miracolo decisivo
Il nuovo quadro a Napoli a Maria Cristiana di Savoia è un ringraziamento alla beata per i tanti miracoli che vengono segnalati a Napoli, per sua intercessione. Alcuni ne sono allo studio. Abbondano le testimonianze di giovani partorienti che si sono sentite aiutate da lei.
Il miracolo decisivo per la beatificazione risale al 1888. E’ la guarigione di Maria Vallarino una genovese, da un carcinoma alla mammella, lo stesso male che aveva ucciso l’adorata madre della “Reginella Santa”.
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La preghiera di intercessione
Ecco perchè tanti donne vanno alla basilica di Santa Chiara a Napoli a chiedere grazie davanti alla tomba (e dal 2 febbraio anche davanti al nuovo quadro), pregando Maria Cristina di Savoia.
«O Dio, che hai ornato di sollecita e sapiente carità la beata Maria Cristina, perché contribuisse all’edificazione del tuo Regno, concedi anche a noi, sul suo esempio e con la sua intercessione di operare il bene attingendo alla vera ricchezza del tuo amore. Per sua intercessione ottienici la grazia che con fiducia invochiamo. Per Cristo nostro Signore. Amen».
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