Nei mesi del lockdown per il Coronavirus tanti di noi che lavorano in parrocchie, associazioni e realtà religiose hanno avuto modo di apprezzare gli enormi vantaggi delle tecnologie digitali. Senza la celebrazione delle messe in streaming, le parole dei gruppi Whatsapp parrocchiali e la guida dei pastori sui social network ci saremmo sentiti ancora più soli.
Eppure, mai come in questo periodo di “distanza sociale” ci siamo resi ancora conto di quanto sia decisivo – per la nostra vita e per la nostra fede – poterci incontrare in presenza per essere e sentirci sempre di più comunità.
E allora, su www.weca.it la domanda del tutorial WeCa di questa settimana è la seguente: come può il web, come possono i social, sostenere i nostri incontri “tradizionali” in presenza? Far sì che questi siano sempre più conosciuti, diffusi, partecipati e raccontati?
Ecco alcune modalità:
1 Un indirizzo “fisso” sul tuo sito web
Se hai seguito un po’ i nostri tutorial WeCa, avrai certo capito quanto sia importante – al di là di tutti i social – poter disporre di un sito Internet “autonomo” per la tua parrocchia, la tua associazione, il tuo istituto religioso. Se hai un sito, il nostro consiglio è creare un articolo, una pagina o una sezione per il tuo evento corrispondente ad un unico indirizzo web, nel quale prima annunciare e poi raccontare, in un secondo momento, con testo, immagini ed eventuali documenti allegati, il suo svolgimento.
Con un link unico il tuo evento sarà facilmente reperibile sui motori di ricerca, e tutti i collegamenti fatti – da altri siti, nelle mail o nei profili social – restituiranno il risultato esatto.
2 Un’immagine viaggia meglio: crea una locandina “social”
Oltre alla pagina sul sito, ti consigliamo di condensare le poche – le più essenziali – informazioni sul tuo evento in un’unica immagine, un’unica locandina, che possa essere scaricata e che possa viaggiare, in modo del tutto autonomo, tra le bacheche social e le chat di Whatsapp. In un tutorial abbiamo già parlato di un sistema gratuito e semplice come Canva che permette di creare ottime immagini anche senza conoscenze grafiche, ma il web è pieno di risorse che possono aiutarti in questo.
Rendi la tua locandina essenziale, riconoscibile con il logo e l’impostazione grafica della tua parrocchia, associazione o istituto religioso, ma allo stesso tempo mantenendo un po’ di originalità. Evita, insomma, che le tue locandine siano tutte uguali: può bastare cambiare il colore dello sfondo o l’immagine portante per ottenere un ottimo risultato. La locandina, infine, è perfetta per i social ma anche per essere stampata e appesa nelle bacheche fisiche della tua città.
3 Gli eventi su Facebook possono ancora darci una mano
Certo, non funzionano più così bene come una decina di anni fa, ma possono ancora dare il loro contributo. Gli eventi su Facebook possono essere creati dalle Pagine Facebook o all’interno di gruppi, e permettono, oltre alla definizione di date, orari e location, di dare tutte le coordinate per un evento, come le informazioni di base, eventuali allegati. È possibile scegliere anche chi può pubblicare e chi no sulla bacheca dell’evento. Le persone potranno manifestare il proprio interesse verso un evento o addirittura comunicare la loro partecipazione. Al termine l’evento non viene tolto dai social, ma resta come documentazione di archivio. Anche qui si viene a creare un unico luogo per tutte le informazioni sull’evento.
4 Calendario condiviso su Google
Conosci Google Calendar? Questa applicazione della suite Google ha ormai sostituito l’agenda di milioni di persone, soprattutto utenti di cellulari Android. Oltre ai calendari personali, è possibile accedere a calendari condivisi, pubblici o meno. Perché non creare un calendario della propria parrocchia, a cui tutti possono accedere in ogni momento? In questo caso, basterà creare l’evento perché questo compaia nei dispositivi degli utenti interessati.
5 Stimola la partecipazione degli utenti
Sui social si parla, ma anche si ascolta. Non limitarti a invitare le persone ad un evento, ma fa’ sì che diventino loro stesse produttrici di contenuti. Crea un hashtag, stimola le persone – nei limiti delle leggi della privacy – a fare foto e a condividerle, a scrivere alcune righe sulla loro esperienza sui social.
Se tutto poi viene accompagnato da un hashtag dell’evento, è ancora meglio.
In conclusione, un’ultima provocazione: i social hanno trasformato molte delle nostre dinamiche sociali. È importante che anche i nostri eventi ne tengano conto. Questo può significare molte cose.
Se si tratta ad esempio di un corso matrimoniale, perché non sostituire una delle date con un webinar in collegamento con un esperto di un’altra città? Se il tuo evento è una iniziativa diocesana di dottrina sociale, magari di una diocesi dal territorio grande, perché – come hanno fatto a Padova – trasformare le lezioni frontali in momenti di formazione a distanza e privilegiare, negli incontri in presenza, il dialogo tra partecipanti e le attività laboratoriali?
Il web ci permette molto altro, come la distribuzione economica di materiali come sussidi e videolezioni, o di ampliare le discussioni al di là dei tempi ristretti dei ritrovi in presenza. Importante, soprattutto in questi mesi, ottimizzare il tempo “in presenza” perché sia un tempo di valore, di condivisione e di comunità.