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Preghiamo Dio con Edith Stein: “Chi sei, dolce Luce?” (FOTOGALLERY)

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Paola Belletti - pubblicato il 27/01/21
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In occasione della Giornata della Memoria dell’Olocausto vi proponiamo due preghiere sublimi di Edith Stein, S. Teresa Benedetta della Croce. Il suo martirio, come quello di innumerevoli altri, ha trasformato un abisso di male e dolore in offerta d’amore a Dio. Invochiamola con fiducia.

Mysterium iniquitatis

Dalle tenebre angosciose dell’Olocausto sono sorte tante luci; oggi è la Giornata della Memoria, ma proprio grazie ai santi e ai giusti che in quell’immane sacrificio hanno brillato di carità e fede possiamo viverla senza essere sopraffatti dalla visione del male.

Come cristiani dobbiamo interpretarla non solo come monito a non dimenticare quegli orrori e ad evitarne di simili con tutte le nostre forze; dobbiamo invece attraversarla anche con la gratitudine per questi fratelli e sorelle, molti dei quali possiamo invocare perché intercedano per noi.

Possiamo ringraziare Dio per quelli che coi loro atti d’amore e offerta di sé hanno opposto una diga invalicabile all’onda di piena del male.

I santi sono luci

Pensiamo solo al sacrificio (accettato inspiegabilmente dal kapò nazista) di San Massimiliano Kolbe o Edith Stein, poi Santa Teresa Benedetta della Croce, compatrona d’Europa: quando insieme alla sorella stava per essere deportata ad Auschwitz, dove morirà in una camera a gas il 9 agosto del 1942, le dirà: “Vieni, Rosa: andiamo a morire per il nostro popolo”. Nel trambusto di quello sterminio sistematico e sempre uguale il suo sacrificio non sembrò diverso dagli altri. Invece raccolse tutti gli altri nel suo e il suo in quello di Cristo, figlio del popolo ebraico, figlio di Dio, unico Salvatore per tutti gli uomini.

La dignità della persona

Campionessa del pensiero teoretico, grande promotrice del valore della donna molto prima che diventasse uno slogan sbraitato e spesso vuoto, illustre studiosa, raggiunse l’acme della carriera e dell’umanità scomparendo, offrendosi, unendo un’invisibile potentissima intenzione, una dolcissima obbedienza all’oppressione radicale che stava per subire. Questa è vera libertà, questo è l’amore vero, il solo che crea, come disse Kolbe.

Per questo non c’è giornata più opportuna per pregare Dio Padre con le parole della stessa Edith Stein, che qui proponiamo in due magnifiche orazioni.

Preghiere di Santa Teresa Benedetta della Croce

Preghiera d’abbandono

Lasciami, Signore,
seguire ciecamente i tuoi sentieri,
non voglio cercare di capire le tue vie:
sono figlia tua.

Tu sei il Padre della Sapienza
e sei anche mio Padre,
e mi guidi nella notte:
portami fino a te.

Signore, sia fatta la tua volontà:
“Sono pronta”,
anche se in questo mondo
non appaghi nessuno dei miei desideri.

Tu sei il Signore del tempo,
il momento ti appartiene,
il tuo eterno presente lo voglio fare mio,
realizza ciò che
nella tua sapienza prevedi:

se mi chiami all’offerta nel silenzio,
aiutami a rispondere,
fa che chiuda gli occhi
su tutto ciò che sono,
perché morta a me stessa,
non viva che per te.


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Chi sei dolce Luce?

Chi sei, dolce Luce,
che ricolmi il mio essere
e rischiari
l’oscurità del mio cuore?

Mi conduci per mano
come una madre
e non mi abbandoni,
altrimenti non saprei muovere
più nemmeno un passo.

Tu sei lo spazio
che circonda
il mio essere
e lo prende con sé.

Se si allontanasse da te,
precipiterebbe nell’abisso
del nulla
nel quale tu
lo elevi all’essere.

Tu, più vicino a me
di me stessa
e più intimo
del mio stesso intimo,
eppure inafferrabile
e inconcepibile,
incontenibile in un nome:
Spirito Santo-Amore Eterno.

(preghiera composta per la Novena di Pentecoste del 1937)


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