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Cosa sono le opere di misericordia spirituale?

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Philip Kosloski - pubblicato il 21/01/21
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Ispirate alla vita di Gesù e alle indicazioni che ha dato ai Suoi discepoliLa Chiesa cattolica parla spesso del fatto di praticare le “opere di misericordia spirituale”.

Cosa sono?

Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che “le opere di misericordia sono azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali” (CCC 2447).

In particolare, le opere di misericordia “spirituali” si basano sulla vita di Gesù e sulle indicazioni che ha dato ai Suoi discepoli. Le beatitudini sono un ottimo esempio di questo tipo di insegnamento:

“Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.
Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli” (Matteo 5, 3-10)

Queste opere di misericordia sono rivolte al nostro benessere spirituale, perché possiamo riconoscere l’obiettivo eterno che siamo chiamati a raggiungere.



Leggi anche:
Cosa sono le opere di misericordia corporale?

La Chiesa elenca le opere di misericordia spirituale in questo modo:

Consigliare i dubbiosi.
Insegnare agli ignoranti.
Ammonire i peccatori.
Consolare gli afflitti.
Perdonare le offese.
Sopportare pazientemente le persone moleste.
Pregare Dio per i vivi e per i morti.

Papa Francesco ha proposto di aggiungere un’ottava opera di misericordia spirituale nel suo messaggio per la celebrazione della Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato:

“Come opera di misericordia spirituale, la cura della casa comune richiede «la contemplazione riconoscente del mondo» (Enc. Laudato si’, 214) che «ci permette di scoprire attraverso ogni cosa qualche insegnamento che Dio ci vuole comunicare» (ibid., 85)”.

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