Un 42enne truffatore di Alessandria aveva convinto i fedeli di un vero gruppo religioso ad aderire ad un presunto “Progetto divino”, supportato da tre finti preti
Toglieva “I lacci del demonio” e sosteneva che aderendo al suo “Progetto divino” il diavolo sarebbe sparito dalle loro vite. In realtà non era un santone, ma un maestro della truffa. Non aveva alcuna capacità divina. Ed era solo un impostore che faceva soldi sfruttando la fede di persone devote.
Truffa e circonvenzione di incapaci
Ora l’uomo è agli arresti domiciliari in Piemonte. Il finto santone è formalmente accusato di truffa e circonvenzione di incapaci. Ma prima che la polizia riuscisse a bloccarlo ha raggirato una decina di persone tra Massa e Lucca. Una vittima gli aveva consegnato, in più volte, oltre un milione di euro (La Nazione, 20 gennaio).
La denuncia dell’imprenditore
Nel marzo 2020, un imprenditore versiliese presentava denuncia presso la Questura di Massa-Carrara poiché riteneva che la moglie fosse stata circuita e indotta a consegnare una cifra importante di denaro a una persona che si era approfittata della sua devozione religiosa.
La falsa identità del santone imbroglione
La Squadra Mobile della Questura apuana avviava subito un’intensa attività di indagine riscontrando effettivamente che un uomo di 42 anni, ex sub-agente assicurativo, residente nella provincia di Alessandria, si era accreditato presso un esistente e attivo gruppo religioso, con falsi attestati di merito. E millantando conoscenze importanti negli ambienti delle forze di polizia e della magistratura. In questo modo aveva messo in atto una truffa milionaria a discapito di fedeli del gruppo religioso (Voce Apuana, 20 gennaio).
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“Progetto Divino” e “Sacre Famiglie”
Il fino santone aveva studiato bene la truffa. Aveva indotto le vittime a credersi protagoniste di un “Progetto Divino” di rinnovamento della Chiesa, che presupponeva la formazione di nuove “Sacre Famiglie”, di cui, per volere divino, sarebbe stato il capostipite, il tutto al solo scopo di circuire le malcapitate fedeli e farsi così consegnare denaro.
I falsi preti
Nella messa in scena, faceva credere alle vittime della truffa, perlopiù donne, di collaborare con preti esorcisti, inesistenti, gestendo falsi account di posta elettronica con nomi di fantasia. Don Paolo, Don Carlos da Cracovia, Don Josè dal Portogallo, soprannominati “I Don”, erano diventati un vero e proprio punto di riferimento per le malcapitate, cui si rivolgevano per “confessare” ogni turbamento interiore e psicologico, decisione od aspetto della loro vita.
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Le “lotte” con il diavolo
Quando le vittime avevano dubbi sui suoi comportamenti e li manifestavano nelle lettere a “I Don”, costoro ricevevano, ovviamente, ogni rassicurazione al riguardo e così il santone poteva continuare la sua truffa indisturbato, tenendolo sotto la propria totale influenza. Centinaia sono state le mail sequestrate dagli uomini della Polizia di Stato che comprovano come egli manipolasse abilmente le sue vittime, dispensando consigli, interpretando eventi. E inventando lotte notturne con “demoni” che intendevano ostacolare il “Progetto “Divino”.
Salmi e preghiere in cambio di soldi
L’uomo dispensava salmi e preghiere per le fedeli, che passavano ore e ore a pregare per lui affinché potesse liberarsi dei “lacci del Demonio”. E portare a compimento il “Progetto Divino”, dietro ovviamente versamenti di denaro effettuati dalle fedeli del gruppo su tessere postepay di cui aveva la piena disponibilità. Tutto falso. Di queste operazioni truffaldine, adesso il santone ne dovrà rispondere in tribunale.
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