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“Ave Maria”: sapete che questa preghiera non dovrebbe iniziare così?

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 16/01/21
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La più recente traduzione italiana della Bibbia (2008), superando tutte le versioni precedenti inizia con “Rallegrati, piena di grazia”. Il liturgista chiarisce

«Perché nella preghiera alla Madonna non si è messo “Rallegrati Maria” al posto di “Ave Maria“?». Il liturgista don Silvano Sirboni lo ha spiegato su Famiglia Cristiana (7 gennaio).

L’annuncio dei profeti

«La più recente traduzione italiana della Bibbia (2008), superando tutte le versioni precedenti (ave, salve, ti saluto…) – spiega Sirboni – ha reso finalmente giustizia all’originale greco (= kàire) traducendo «Rallegrati, piena di grazia» (Lc 1, 28). Si tratta, infatti, di un preciso invito alla gioia con il quale i profeti avevano annunciato quella salvezza messianica che in Maria trova compimento (cfr. Sof 3, 14-15)».

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Ecco perché “Ave Maria” non è cambiata

«Né in passato, né ora – prosegue il liturgista – si è ritenuto opportuno cambiare la formula del saluto angelico che da secoli, riprendendo la versione latina (che tale rimane!) risuona sulle labbra dei cristiani fin da piccoli e che ha dato vita a tante altre espressioni di preghiera mariana, anche in canto».

Quindi, la nuova traduzione, usata a partire dalla prima domenica di Avvento 2007 e divenuta obbligatoria nel 2010, riguarda il passo evangelico citato sopra, non la preghiera. Che continua a essere recitata con la formula Ave Maria, ormai entrata nella tradizione cattolica.


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La differenza tra “Ave Maria” e “Padre Nostro”

Diverso, conclude Sirboni, «è il caso del Padre Nostro, la cui traduzione letterale del testo latino in italiano conduceva sovente a una scorretta interpretazione sull’agire di Dio».

L’esempio di “non ci indurre in tentazione”

La traduzione classica fu “non ci indurre in tentazione”. Nel 2000 una commissione ristretta di 5 vescovi esperti della Bibbia incaricati di mettere a punto una traduzione nuova in italiano concluse che la traduzione più fedele del passo del Padre nostro fosse “non abbandonarci” alla tentazione.


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