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Addio a suor Maria Concetta, testimone di Cristo a Tarso

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Silvia Lucchetti - pubblicato il 14/01/21
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La pandemia da Covid-19 ha portato via un’altra testimone dell’amore di Gesù e dell’Apostolo Paolo in terra turca Fino a qualche giorno fa nell’avamposto di Tarso in Turchia, la città dell’Apostolo Paolo, erano in tre le uniche religiose che con la loro presenza tenevano accesa la lampada davanti al Tabernacolo.

Il servizio a Tarso di suor Maria Concetta Mustacciu

Suor Maria Ballo, suor Bianca Agnese Trabaldo e la superiora suor Maria Concetta Mustacciu, della Congregazione delle Figlie della Chiesa.

L’agenzia Fides ha purtroppo dato notizia della morte avvenuta lunedì 11 gennaio di suor Maria Concetta, deceduta a causa della pandemia da Covid-19 che sta dilagando anche in Turchia.

Posted by Anthony Mersin on Monday, January 11, 2021

Sarda di origine, era giunta nel Paese nel 2013 come madre superiora della piccola comunità “Mater Gentium”, dopo una lunga permanenza a Sanremo al servizio di varie realtà parrocchiali.

Il 6 ottobre scorso erano stati festeggiati i 25 anni di questa comunità che nel 1994 aveva mosso i primi difficili passi nella città dell’”Apostolo dei Gentili”.

“Non è possibile celebrare la liturgia”

In quell’occasione suor Bianca Agnese, 83 anni, da oltre 20 anni nel paese che fa da ponte fra Asia ed Europa e i precedenti trenta in America Latina, aveva spiegato:

A Tarso non ci sono luoghi aperti al culto. Molte delle antiche chiese sono state trasformate in moschee, altre sono state demolite o se ne è persa la traccia. Per questo non è possibile celebrare la liturgia. I pellegrini che arrivano da tutto il mondo solo su richiesta vengono accolti nella chiesa-museo dedicata a San Paolo, dove prepariamo con decoro l’altare per la celebrazione e, al termine, ritiriamo ogni cosa. Concludiamo con un biscotto e una bibita nel nostro salone: accogliamo i fedeli con spontaneità e carità. (vocedeiberici.it)

Da parte loro le tre suore ogni giorno si recavano a Mersin, 30 km a nord di Tarso, nella comunità dei Padri Cappuccini per partecipare alla Messa e sostenere lo sparuto gruppo di cristiani che ha ancora il coraggio di professare apertamente la propria fede.

 


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Negli anni le religiose hanno dovuto affrontare momenti molto dolorosi: nel 2006 l’uccisione del loro padre spirituale Don Andrea Santoro, e nel 2010 quella di Monsignor Luigi Padovese, vicario apostolico dell’Anatolia e presidente della Conferenza episcopale turca, accoltellato a Iskenderun dal suo autista.

“Noi siamo qui per tenere accesa quella luce”

Suor Bianca Agnese raccontando come suor Maria di Meglio, appena arrivata 25 anni prima, si chiedesse quale fosse il loro compito lì e se non fosse più utile andare in Africa o America Latina a fare del bene, affermava:

Ma se noi andassimo via da Tarso resterebbe spenta la lampada davanti al Tabernacolo, perché rimasto vuoto. Sì, noi siamo qui per tenere accesa quella luce.(…) A Tarso ho capito che prima facevo la missionaria, ora sono missionaria. All’inizio temevo che mi venissero tarpate le ali, oggi ringrazio perché la mia spiritualità si è fortificata. Viviamo in mezzo a tanti fratelli musulmani bisognosi di essere guardati negli occhi ed essere amati. (Ibidem)

Pubblicato da Mater Gentium Tarso su Giovedì 19 aprile 2018

L’aiuto e l’amore di suor Maria Concetta per i poveri

Suor Maria Concetta, insieme alle consorelle, in mezzo a questo popolo di fede musulmana soccorreva senza risparmiarsi i poveri della città, ancor più bisognosi a causa della pandemia, distribuendo vestiti da lei stessa rammendati e pacchi viveri di Caritas Turchia.

Per ricordarla ci sembrano assolutamente calzanti le parole che troviamo nel libretto pubblicato dalle Figlie della Chiesa in occasione del venticinquennale della piccola comunità:

Non è facile essere testimoni di un Cristo silenzioso e discreto, costrette all’isolamento, alla frustrazione di sentirsi apparentemente inutili, accettare di buttare dei semi, senza vederne subito i frutti, con la fiducia che altri un giorno raccoglieranno. (vocedeiberici.it)

Da parte nostra dobbiamo essere certi che dal suo sacrificio, come da quelli di padre Santoro e di Monsignor Padovese, germoglieranno tante altre coraggiose testimonianze dell’amore di Cristo per portare luce ad ogni popolo.



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