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Se guardo davvero la realtà, vedo che Dio non mi toglie gli occhi di dosso

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Fraternità San Carlo Borromeo - pubblicato il 08/01/21
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Anche in questo tempo difficile la scuola educa: chiedendo ai ragazzi di stare dentro le fatiche e occasioni che vivono con il cuore e l’anima desti. Di Nicola Ruisi

Insegno Religione nella scuola media, a Reggio Emilia e a Parma, dove incontro ogni settimana circa duecento studenti. Dopo sei mesi passati tra lockdown e pausa estiva, finalmente ho rivisto i miei alunni, anche loro, come me, desiderosi di tornare in classe.


PIETRO BARONI
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Il fuoco della vita

Raccontandoci questo tempo, ho visto brillare nei loro occhi una luce nuova. La crisi che abbiamo affrontato ha cambiato un po’ tutti noi. Ognuno si è accorto che c’è un modo di vivere più vero, più bello. Ho visto il fuoco che arde nel loro cuore: «È il fuoco della vita… e non può essere spento», come scrive Alessandro D’Avenia, nel suo libro L’arte di essere fragili.
Le scoperte dei miei studenti sono state per me sorprendenti. Hanno imparato che non diamo il giusto valore alle cose o che le diamo per scontate; hanno capito che basta poco per essere felici; hanno fatto l’esperienza che nella vita non tutto è dovuto.

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Di Perfect Wave|Shutterstock

Dice Chiara: “Trascorrere più tempo con i miei familiari mi ha fatto apprezzare aspetti nuovi del loro carattere”. E Sara: “Ora, apprezzo di più i piccoli gesti, un bacio della mamma, un abbraccio del papà”. Andrea aggiunge: “Sto imparando che sono i momenti semplici a rendere la vita stupenda”. Anche Federico ha compreso che “piccole cose come un gesto gentile fanno la vera felicità”.

Serena si è resa conto che spesso basta “una camminata con mia madre” per darle pace. Alessandra racconta che “avere del tempo libero mi ha consentito di riflettere su tante cose. Per esempio, ho capito chi tiene davvero a me”. E anche Francesco ha scoperto “questa nuova dimensione del tempo: più lento, più vissuto, più vero!”. Giuseppe confessa stupito: “Quando mi siedo a leggere in balcone, mi accorgo dei raggi del sole che passano tra le foglie”. Annalisa è certa: “Dopo questa crisi saremo persone migliori e più forti perché abbiamo sperimentato ciò che ci rende più felici”.



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Uno sguardo senza riserve

Quanto a me, sono rientrato a scuola con uno sguardo rinnovato, più amorevole.

Durante questi mesi, ho avuto l’opportunità di fare l’adorazione eucaristica ogni giorno. E ho scoperto la bellezza dello sguardo che il Signore ha su di me. Un giorno, mentre adoravo il Sacramento, sollevando gli occhi mi sono accorto che Lui guardava me senza riserve. Mi sono venuti in mente, all’improvviso, tutti i volti che mi accompagnano amorevoli nel cammino quotidiano. Sono gli sguardi attraverso i quali il Signore si fa presente alla mia vita.
Tante volte, ripiegato su me stesso, divento cieco allo sguardo del Signore.

Accorgermi, una volta ancora, della sua compassione, mi ha spinto ad entrare in classe e guardare i miei studenti con occhi nuovi. È il mio primo passo nell’avventura della scuola.

QUI IL LINK ALL’ARTICOLO ORIGINALE PUBBLICATO DA FRATERNITÀ SAN CARLO

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