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Cosa fare per liberarci dalla tristezza? Ecco il suggerimento del Papa

POPE FRANCIS AUDIENCE
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 28/12/20
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Francesco ci insegna come la speranza può risollevarci nei momenti peggiori. «“Tutto posso in colui che mi dà la forza”. Il Signore dà la forza, sempre, non ce la fa mancare», è la chiave del “cambiamento”

«La tristezza è pericolosa, perché ci butta giù; è pericolosa, state attenti», avverte Papa Francesco. E per non farci prendere da momenti di scoraggiamento, ci offre dei consigli molto interessanti.

Come riporta il libro “Ti auguro il sorriso. Per tornare alla gioia”, pubblicato da Libreria Pienogiorno e Libreria Editrice Vaticana, Papa Francesco spiega che la tristezza è molto insidiosa. «Ci libera dalla paura, dal vuoto interiore, dall’isolamento, dai rimpianti, dalle lamentele. Anche nelle nostre comunità infatti non mancano atteggiamenti negativi, che rendono le persone autoreferenziali, preoccupate più di difendersi che di donarsi. Ma Cristo ci libera da questo grigiore esistenziale: “Sei tu il mio aiuto e la mia liberazione”, recita il Salmo quaranta (v. 18)».

Dio sceglie di inserirsi nelle nostre case

Per questo, spiega il Papa, «i discepoli, noi discepoli del Signore, pur rimanendo sempre deboli e peccatori – tutti lo siamo! – siamo chiamati a vivere con gioia e coraggio la nostra fede, la comunione con Dio e con i fratelli, l’adorazione a Dio e ad affrontare con fortezza le fatiche e le prove della vita».

Dio stesso è «Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri. Ed è proprio all’interno delle nostre città, delle nostre scuole e università, delle piazze e degli ospedali che si compie l’annuncio più bello che possiamo ascoltare: “Rallegrati, il Signore è con te!”. Una gioia che genera vita, che genera speranza».



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Tra croce e senso di sconfitta

Una delle tentazioni «più serie», dice Papa Francesco, che soffocano il fervore e l’audacia, e ci trasmettono tanta tristezza, «è il senso di sconfitta, che ci trasforma in pessimisti scontenti e disincantati dalla faccia scura. Nessuno può intraprendere una battaglia se in anticipo non confida pienamente nel trionfo. Chi comincia senza fiducia ha perso in anticipo metà della battaglia e sotterra i propri talenti».

«Anche se con la dolorosa consapevolezza delle proprie fragilità – sentenzia il Papa – bisogna andare avanti senza darsi per vinti, e ricordare quello che disse il Signore a san Paolo: “Ti basta la mia grazia; la forza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2 Cor 12,9). Il trionfo cristiano è sempre una croce, ma una croce che al tempo stesso è vessillo di vittoria»,

POPE FRANCIS

Antoine Mekary | ALETEIA | I.Media

Tutto posso in colui che mi dà la forza

Il Papa suggerisce, in tutti i giorni della vita quotidiana, ad «essere forti». «Abbiamo bisogno di questa fortezza – sottolinea – per portare avanti la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra fede. L’apostolo Paolo ha detto una frase che ci farà bene sentire: “Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4,13). Quando affrontiamo la vita ordinaria, quando vengono le difficoltà, ricordiamo questo: “Tutto posso in colui che mi dà la forza”. Il Signore dà la forza, sempre, non ce la fa mancare».


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La compassione di Dio nonostante il male che abbiamo fatto

Secondo il Papa è la speranza che sconfigge la tristezza. «La speranza è un dono di Dio. Dobbiamo chiederla. Essa è posta nel più profondo del cuore di ogni persona perché possa rischiarare con la sua luce il presente, spesso turbato e offuscato da tante situazioni che portano tristezza e dolore. Abbiamo bisogno di rendere sempre più salde le radici della nostra speranza, perché possano portare frutto».

In primo luogo, conclude Francesco, «la certezza della presenza e della compassione di Dio, nonostante il male che abbiamo compiuto. Non esiste luogo nel nostro cuore che non possa essere raggiunto dall’amore di Dio». Crediamo in questo e saremo meno tristi!


SAD
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