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Rosario Livatino sarà beato, martire della mafia “in odium fidei”

Rosario Livatino
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Lucandrea Massaro - pubblicato il 22/12/20
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Il “giudice bambino” presto sugli altariLa Santa Sede ha deciso:  il giudice Rosario Livatino, assassinato ad Agrigento il 21 settembre 1990, ad appena 37 anni, dai mafiosi della ‘Stidda’, sarà proclamato Beato.

Il martirio del giudice Livatino si aggiunge a quello del già Beato Giuseppe Puglisi, il parroco di Brancaccio ucciso dalla mafia nel 1993.

La decisione del Papa è arrivata ieri al termine dell’udienza con il Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.

Talvolta la storia della Chiesa e quella della Mafia si sono intrecciate nel modo sbagliato, ancora di recente si è dovuto intervenire contro gli “inchini” durante le processioni davanti alle case di alcuni boss locali. Tuttavia fin dalle parole nettissime di Giovanni Paolo II il 9 maggio del 1993 pose un taglio netto ad ogni ambiguità, una sfida, quella della Chiesa alla Mafia che si risolse – tra l’altro – proprio nella morte di don Pino Puglisi nel settembre di quello stesso anno.

Le altre proclamazioni

Contestualmente il Papa ha riconosciuto le virtù eroiche del Servo di Dio Vasco de Quiroga, Vescovo di Michoacán (1470-1565); del Servo di Dio Bernardino Piccinelli, dell’Ordine dei Servi di Maria, Vescovo titolare di Gaudiaba ed Ausiliare di Ancona (1905-1984); del Servo di Dio Antonio Vincenzo González Suárez, Sacerdote diocesano (1817-1851); del Servo di Dio Antonio Seghezzi, Sacerdote diocesano (1906-1945); del Servo di Dio Bernardo Antonini, Sacerdote diocesano (1932-2002); del Servo di Dio Ignazio Stuchlý, Sacerdote professo della Società di San Francesco di Sales (1869-1953); della Serva di Dio Rosa Staltari, Religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria Santissima Corredentrice (1951-1974) (Acistampa).

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