Intervista al cardinale Julián Herranz, stretto collaboratore di sei papiTutto è possibile. Basta aprire il proprio cuore e pronunciare quel semplice e bellissimo “sì” che la Madonna espresse il giorno dell’Annunciazione. L’ho imparato attraverso la mia vita, e ancor di più, mi ha illuminata la recente intervista che ho avuto la grazia di fare al cardinal Julián Herranz, Presidente della Commissione Disciplinare della Curia Romana.
Sua eminenza, già collaboratore di ben sei papi – San Giovanni XXIII, San Paolo VI, Venerabile Giovanni Paolo I, San Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e papa Francesco – mi ha spiegato con parole semplici come la santità sia una missione possibile per ogni buon cristiano, anzi “la” missione!
Riporto qui alcuni brani dell’intervista con l’augurio che infondano gioia e certezza in tutti i lettori proprio sul finire di quest’anno così travagliato dalla pandemia.
– Lei ha partecipato ai lavori del Concilio Vaticano II indetto da Papa San Giovanni XXIII nel 1962. Quali sono i messaggi tuttora più importanti per noi uomini e donne di oggi?
– Cardinale Julián Herranz: Sottolineo in particolare due messaggi contenuti capitoli 4° e 5° della costituzione Lumen Gentium [la seconda delle quattro costituzioni del concilio ecumenico Vaticano II, insieme alla Sacrosanctum Concilium, Dei Verbum e Gaudium et Spes].
Si parla di “promozione del laicato”, ossia della gente comune, i battezzati, i quali, in coerenza con il loro battesimo, sono chiamati alla santità e all’apostolato.
È questo un sincero appello ai laici cristiani a vivere la loro fede “allo scoperto” e, quindi, a portare la parola di Cristo in tutti gli ambiti: lavoro, scuola, università, famiglia, politica, pubblica amministrazione, etc. Come? Con l’esempio: agendo in conformità con la Parola. Questo appello è più che mai attuale.
È questo un sincero appello ai laici cristiani a vivere la loro fede “allo scoperto”
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– Le chiedo disegnarci con un tratto, una pennellata di colore, come fosse un pittore, i carismi dei papi con i quali lei ha collaborato.
– Cardinale Julián Herranz: Ho avuto una vita benedetta dall’incontro con uomini straordinari, tutti dotati da carismi diversi e complementari, così come il messaggio della spiritualità cristiana è paragonabile ad un diamante, le cui diverse sfaccettature brillano di una tonalità distinta e complementare.
San Giovanni XXIII era un profeta, l’uomo che ha voluto e lanciato con coraggio il Concilio Vaticano II. San Paolo VI era un padre responsabile ed un fine teologo che ha portato avanti i messaggi del concilio in una fase storica molto difficile.
Papa Francesco è il gran buon samaritano del mondo e lo vedo dotato del meraviglioso carisma della Carità come pure di molto coraggio e fermezza.
Il Venerabile Papa Giovanni Paolo I, con il suo brevissimo pontificato, ha rappresentato una nota di Speranza nel diapason della storia della Chiesa.
San Giovanni Paolo II è stato come un grande direttore d’orchestra che ha portato la Parola in tutto il mondo; lo vedo come un novello San Paolo.
Papa Benedetto XVI e Papa Francesco li ho già canonizzati dentro il mio cuore: il primo è il padre moderno della chiesa e lo vedo distinto dal carisma della Fede che lo ha spinto a denunciare l’attuale “dittatura del relativismo”, così come un tempo fecero i padri della chiesa che catechizzarono il mondo pagano, proclamando l’amore per Cristo.
Papa Francesco è il gran buon samaritano del mondo e lo vedo dotato del meraviglioso carisma della Carità come pure di molto coraggio e fermezza.
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– Ancora sulla santità: chi sono i santi? Esiste una “ricetta spirituale” per imitarli?
– Cardinale Julián Herranz: Dobbiamo ricordarci che il Battesimo dà ai cristiani il diritto/dovere di diventare santi e apostoli. Tutti possiamo imitare i santi e diventare santi a nostra volta. La santità è carità, amore. E amore è l’unione di due volontà: la volontà del amante e la volontà del amato; nella santità è l’unione della volontà del cristiano, figlio di Dio, con la volontà di suo Padre Dio, per l’azione dello Spirito Santo. Questa è santità.
Il Battesimo dà ai cristiani il diritto/dovere di diventare santi
Per essere santi bisogna essere in sintonia con la volontà di Dio, bisogna amare tutto ciò che la vita ci offre. Prendiamo un esempio concreto: Santa Maria.
La Madonna era una donna che faceva la mamma e mandava avanti la sua famiglia e la sua casa, mettendo magari un fiore sulla tavola per rendere tutto più bello. San Giuseppe e Gesù lavoravano così come fanno tante persone che si guadagnano il pane. Era una famiglia santa, ognuno faceva la propria parte nella quotidianità.
Oggi i santi continuano ad essere una benedizione divina per la vita di tutti noi ed è possibile imitarli e lasciarsi ispirare da loro. Penso a Carlo Acutis, un ragazzo di soli 16 anni che, appassionato di informatica, tramite il suo sito internet ha fatto il missionario dei miracoli eucaristici in tutto il mondo. Era un giovane moderno e la sua recente beatificazione ispirerà molte anime.
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