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3 grazie prenatalizie per cui pregare

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Robert McTeigue, SJ - pubblicato il 15/12/20
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Prima di pensare a cosa volete per Natale, chiedetevi cosa desiderate per l’AvventoCosa volete per Natale? Sicuramente vi è stato chiesto varie volte nelle ultime settimane, e avete certamente posto questa domanda a familiari e altre persone care. Quando ero ragazzo, chiedevo ai miei genitori “Cosa volete per Natale?”, e loro rispondevano “Niente, solo la tranquillità”. All’epoca rimanevo frustrato, ma ora che ho più o meno l’età che avevano loro quando ponevo questa domanda, sto iniziando ad apprezzare la loro risposta sincera.

Oggi voglio proporre un’altra domanda: “Cosa volete per l’Avvento?” Sono certo che sia una domanda ben più rara, e per la maggior parte della gente poco comprensibile.

Tirar fuori il meglio dall’Avvento

Non dubito del fatto che man mano che si avvicinava l’Avvento ci siamo chiesti quali grazie avremmo voluto ricevere in questo periodo e quali sforzi speciali avremmo dovuto compiere per osservare l’Avvento, ma non preoccupatevi – non chiederò con quanto zelo o quanti frutti ciascuno di noi abbia vissuto le prime tre settimane d’Avvento.

Mancano ormai pochi giorni al Natale, e allora vi chiedo con più urgenza “Cosa volete per l’Avvento?” In altri termini, nel breve periodo di Avvento che ancora resta, cosa vorreste ricevere dal Signore, e cosa vorreste offrirGli?

Per rispondere a queste domande, traiamo spunto da Dietrich Bonhoeffer, il pastore che resistette in modo eroico ai nazisti. Circa l’Avvento, Bonhoeffer scrisse:

“Una cella in prigione, in cui una persona aspetta, spera – ed è del tutto dipendente dal fatto che la porta della libertà debba essere aperta da fuori –, non è un’immagine sbagliata dell’Avvento”.

Aspettare che la porta della libertà si apra, di essere liberati dalla nostra prigionia, dalle nostre limitazioni – sono bellissime immagini dell’Avvento. Siamo come Lazzaro nella tomba, che aspetta di essere richiamato in vita. Una volta che la porta della prigione verrà aperta, una volta che saremo stati chiamati dalla morte alla vita, quando ci troveremo sulla soglia, metà al buio e metà alla luce, cosa dovremo fare con la nostra libertà? Cosa dovremo fare con la nostra immeritata seconda possibilità? Come faremo, noi che siamo rinati inaspettatamente, a vivere la nostra vocazione come persone libere e liberate?

Vorrei collegare queste domande, ispirate dall’immagine dell’Avvento di Bonhoeffer, alla mia domanda precedente, “Cosa volete per l’Avvento?”

Le persone sagge vogliono sicuramente quello di cui hanno realmente bisogno, e tutti abbiamo bisogno della grazia divina di essere buoni amministratori della salvezza che Cristo ha guadagnato per noi. Ma dovremmo volere di più, nella fattispecie la prontezza di annunciare Cristo al mondo, come ha fatto Giovanni Battista.

E allora, mentre l’Avvento si avvicina alla fine, potremmo chiederci “Cosa dobbiamo fare?”

In primo luogo dobbiamo rivolgerci al Signore e gridare, chiedere a gran voce la nostra liberazione, che le celle e le tombe della nostra vita vengano aperte.

In secondo luogo, dobbiamo obbedire alla chiamata a emergere dall’oscurità e a vivere come persone libere create a immagine e somiglianza di Dio – persone redente a un costo enorme e consacrate per una gloria più grande.

Dobbiamo infine preparare i nostri figli ad essere uomini e donne di Dio. Possiamo iniziare a farlo onorando i santi del nostro passato e del nostro presente, proclamando Gesù che è vero Dio e vero uomo e insistendo sul fatto che Dio è soprattutto un Padre amorevole.

Tutto questo è una pia illusione? Le Scritture ci dicono il contrario. Ricordate queste parole del profeta Sofonia: “Non temere… Il Signore, il tuo Dio, è in mezzo a te, come un potente che salva”.

Dio non ci chiama a un compito impossibile. Dio, nostro Signore e salvatore, è con noi, offrendoci tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere e morire come dovremmo. Volgiamoci a Lui e diciamo “Sì” a tutto quello che ci offre.

Nel periodo che precede il Natale, preghiamo per ricevere tre benedizioni speciali:

  1. Chiarezza – per vedere quanto siamo benedetti;
  2. Umiltà – per ammettere chi siamo;
  3. Generosità – per condividere con gli altri ciò che Cristo ci ha donato.
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