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Questa è la nostra forza: essere figli, essere amati, avere un Padre

CHILD, JUMP, FATHER
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Luigi Maria Epicoco - pubblicato il 10/12/20
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Il regno dei Cieli patisce la violenza del male, ma noi siamo figli di chi ha sconfitto per sempre con la Croce tutto il male.

In quel tempo Gesù disse alla folla: «In verità vi dico: tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista; tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono.
La Legge e tutti i Profeti infatti hanno profetato fino a Giovanni.
E se lo volete accettare, egli è quell’Elia che deve venire.
Chi ha orecchi intenda». (Mt 11,11-15)
“Tra i nati di donna non è sorto uno più grande di Giovanni il Battista”. L’affermazione che Gesù fa nel vangelo di Matteo di oggi è da vertigini. Egli afferma che c’è qualcuno più grande di Abramo, di Mosè, di Elia. E questo qualcuno è Giovanni il Battista. Per i contemporanei di Gesù ascoltare questa affermazione avrà prodotto certamente uno shock. Ma in fondo Gesù sta dicendo che nel Battista confluisce tutta la storia che lo ha preceduto, ma a differenza di tutti gli altri, lui ha il privilegio, la grandezza di vedere con i propri occhi la fine della promessa che sta germogliando nel compimento, che è Gesù stesso.
“Tuttavia il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui”, prosegue Gesù. Infatti la grandezza di Giovanni non è paragonabile al più piccolo del regno di Dio che proprio perché fa parte del regno di Dio ha la dignità di figlio. Ed essere figli è di gran lunga che essere il migliore degli uomini. Un figlio ha un padre. Un figlio ha una casa. Un figlio è amato. È questa la nostra forza: essere figli, anche se non abbiamo nulla della coerenza e della grandezza umana del Battista, che rimane però il segno migliore che Gesù poteva scegliersi per essere annunciato. “Dai giorni di Giovanni il Battista fino ad ora, il regno dei cieli soffre violenza e i violenti se ne impadroniscono”.
Da Abele in poi, tutti quelli che sono dalla parte di Dio si portano addosso la violenza del male che si scaglia contro di loro. Nella interminabile scia di questi testimoni, l’ultimo a pagare con la propria vita sarà proprio Giovanni Battista. Non dobbiamo quindi meravigliarci se essere dalla parte di Dio ci scatena addosso la violenza del male. L’unico modo per non avere problemi con il male è mettersi dalla sua parte. In questo modo ci lascerà in pace, ma ometterà un dettaglio che non è di poco conto: la tregua che ci dona dura solo questa vita, il vero problema sarà l’eternità che verrà dopo. Anche Gesù si è scontrato con il male, ma la Croce ha segnato la sconfitta definitiva di tutto il male.
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