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Cosa facevano i soldati in tempo di guerra quando non potevano andare a Messa?

ROSARY
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John Burger - pubblicato il 27/11/20
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Prima di Internet, il personale militare aveva uno strumento semplice con cui poteva unire mentalmente le proprie preghiere alla Chiesa la domenica mattinaI cattolici di tutto il mondo si sono resi conto di recente di cosa significhi non poter andare a Messa in una chiesa. Anche se molti templi sono di nuovo aperti dopo un lockdown iniziale durante la prima ondata della pandemia da coronavirus, ci sono ancora varie limitazioni in molti luoghi, e alcune fasce di popolazione vulnerabile continuano a evitare i raduni pubblici. E se una seconda ondata di Covid-19 dovesse sfuggire di mano in autunno e in inverno, molti fedeli torneranno ad assistere alla Messa domenicale su Internet.

In tempi di guerra, i soldati cattolici si trovavano spesso in una situazione simile. Non potevano sempre permettersi il lusso di assistere alla Messa la domenica e nelle feste di precetto. Anche se ci sono sempre stati dei cappellani ad accompagnare le truppe, a volte erano troppo pochi. Non di rado, poi, le condizioni pericolose o difficili rendevano impossibile per loro offrire servizi liturgici.

…quando non c’era internet

Prima che i soldati e i marinai avessero il beneficio di Internet per assisterli nell’adorazione, i leader ecclesiali hanno trovato altri modi per aiutare.

“Molti uomini portavano una versione tascabile dei Salmi e del Nuovo Testamento e provavano a trascorrere del tempo leggendone dei passi”, ha detto ad Aleteia Mike Strainic Sr., storico dei Veterani di Guerra Cattolici degli Stati Uniti. “Quando un sacerdote era disponibile a unirsi a un battaglione, ascoltava le Confessioni, celebrava la Messa e a volte impartiva una benedizione speciale – visto che l’ultimo sacramento era chiamato ultimo rito, si cercava di evitare quel nome. I sacerdoti in tempo di guerra avevano anche il privilegio dell’assoluzione generale, e quindi se non c’era tempo per Confessioni individuali un sacerdote poteva assolvere un intero gruppo di modo che tutti potessero ricevere la Comunione prima di andare in battaglia”.

Nel 1942, al culmine della II Guerra Mondiale, la Confraternita del Preziosissimo Sangue pubblicò My Military Missal (Il Mio Messale Militare), un libro di preghiera che doveva essere usato dal personale militare in tempo di guerra. Era distribuito dai National Catholic Community Services, una delle tante agenzie unitesi per formare la United Service Organization (USO).

MILITARY MISSAL

Joseph F. Stedman | Courtesy of the Catholic Historical Research Center of the Archdiocese of Philadelphia

Come descrive Stephanie Soule, archivista e bibliotecaria della U.S. Catholic Special Collection presso l’Università di Dayton, il Messale, di 128 pagine, era abbastanza compatto da essere inserito in uno zainetto o portato in tasca. “Ha molti elementi unici progettati per il suo uso da parte delle forze armate”, ha scritto la Soule nel 2016 dopo averlo scoperto nelle pile della U.S. Catholic Special Collection. “In primo luogo, sulla copertina posteriore il Messale mostrava dei grani del rosario. I grani erano rappresentati da protuberanze sulla copertina, permettendo alla persona di tenere traccia del punto in cui si trovava e dei progressi nella preghiera, come si farebbe sgranando un rosario reale”.

Cosa forse ancor più interessante, il Messale offriva un Mass-Clock (“Orologio della Messa”) e una Mass-Clock-Prayer (“Preghiera dell’Orologio della Messa”) per i soldati che non avevano la possibilità di assistere alla Messa la domenica. Tutto quello che si doveva fare era guardare il Mass-Clock, che mostrava tutti i fusi orari del mondo, trovare una zona in cui venivano offerte Messe mattutine e poi recitare la Mass-Clock-Prayer per unire le proprie preghiere a quelle di quelle Messe:

“Eterno Padre, attraverso il Cuore Immacolato di Maria desidero unirmi a Gesù, offrendo ora il Suo Preziosissimo Sangue in [menzionare il nome del Paese] nel Santo Sacrificio della Messa per i bisogni della Santa Chiesa, la conversione dei peccatori, il sollievo delle anime del Purgatorio e la grazia speciale che imploro. Amen”.

MILITARY MISSAL

Joseph F. Stedman | Courtesy of the Catholic Historical Research Center of the Archdiocese of Philadelphia

Era importante sapere dove nel mondo fosse domenica mattina, perché prima delle riforme del Concilio Vaticano II il Diritto Canonico richiedeva che la Messa venisse offerta di mattina (tranne nel caso della Mezza di Mezzanotte a Natale e del Giovedì Santo). Il digiuno eucaristico iniziava a mezzanotte, e quindi i sacerdoti e chiunque intendesse ricevere la Comunione avrebbe dovuto farlo al mattino, o rimanere con la fame tutta la giornata.

Essere un esempio per gli altri soldati

La Soule ha sottolineato che il Messale offriva anche consigli ai cattolici nell’Esercito e nella Marina, incluso quello di “Dare il buon esempio come gentiluomo cattolico. Per i non cattolici rappresentate la Chiesa. Incoraggiate altri cattolici a seguire Cristo”. “Pregate per vivere e morite come soldati di Cristo”.

MILITARY MISSAL

Joseph F. Stedman | Courtesy of the Catholic Historical Research Center of the Archdiocese of Philadelphia

Oltre che presso l’Università di Dayton, una copia personale di questo Messale è tra le pertinenze dello United States Holocaust Memorial Museum, il cui sito web ne descrive il significato:

“Libro di preghiere cattolico usato dal ventenne Anthony Acevedo quando era medico dell’Esercito statunitense e prigioniero di guerra tedesco nel campo di lavoro di Berga an der Elster dal dicembre 1944 all’aprile 1945. Tony era uno statunitense-messicano che si era arruolato nell’Esercito statunitense nel 1943. Lavorava come medico nella Compagnia B, 275° reggimento, 70ma divisione di Fanteria. Nel gennaio 1945 la compagnia si arrese all’Esercito tedesco durante l’offensiva delle Ardenne. Vennero inviati in un campo per prigionieri di guerra, Stalag IX-B, in Germania, dove Tony fu torturato durante l’interrogatorio. A febbraio venne trasferito insieme ad altri 350 soldati, ebrei o indesiderabili a Berga, un sottocampo del campo di concentramento di Buchenwald. Berga era un campo di lavoro in cui i prigionieri scavavano tunnel sotterranei e miniere. Tony lavorò nel campo come medico, e riuscì a nascondere un diario e a registrare il nome e la data di morte di chi vi perì. Lo fece per dovere e per onorare i suoi compagni soldati”.

Padre Aidan Logan, OCSO, direttore vocazionale dell’arcidiocesi per i Servizi Militari degli Stati Uniti, ha affermato che per i militari cattolici c’erano almeno altri tre libri di preghiera tascabili nella II Guerra Mondiale, e tutti loro offrivano il testo completo dell’Ordinario della Messa oltre che le preghiere cattoliche tradizionali. Ad ogni modo, ha detto ad Aleteia, “nessuno di loro aveva l’ingegnoso Mass-Clock”.

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