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Padre Mauro Gambetti: in 6 giorni diventa prima vescovo e poi cardinale

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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 25/11/20
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Il francescano è stato chiamato da Papa Francesco per il prossimo Concistoro. “Gesù mi è parso che dicesse: smettila, sono io che ti ho scelto”, si schernisce Gambetti, ex rettore del Sacro Convento di Assisi

In tre giorni prima vescovo e poi cardinale: è il record di padre Mauro Gambetti, ex custode del Sacro Convento di Assisi. Il 22 novembre è stato ordinato vescovo dal Legato pontificio per le Basiliche papali, il cardinale Agostino Vallini. La cerimonia, celebrata nella Basilica Superiore di San Francesco, precede quella del 28 novembre, in cui il neo monsignor Gambetti sarà creato cardinale nel concistoro indetto dal Papa.

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“Un tuffo in mare aperto”

«Ci sono momenti di svolta nella vita, che talora comportano salti. Quello che sto vivendo lo considero come un tuffo dal trampolino in mare aperto, mentre mi sento ripetere: duc in altum».

Sono state le prime parole del francescano appena ordinato vescovo, secondo quanto riferisce la sala stampa del Sacro Convento di Assisi.


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Cosa si prova a diventare cardinale

«Ho vissuto settimane serene – ha aggiunto il frate – ho pregato, ho amato e ho accolto la benevolenza dei fratelli e delle sorelle che in tanti modi si sono fatti prossimi e mi hanno aiutato». Fino ai cinque giorni della “svolta”, che vanno dal 23 al 28 novembre, con Padre Gambetti che si è ritrovato prima monsignore e a breve cardinale.

«Oggi (il 23 novembre ndr) ho ricevuto un dono incommensurabile…e, ora, mi aspetta un tuffo in mare aperto. A dire il vero, non un semplice tuffo, ma un vero e proprio triplo salto mortale carpiato, in posizione libera».


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La festa nel refettorio dei frati

Gambetti ha raccontato le emozioni provate quando ha saputo che sarebbe diventato cardinale. «Domenica 25 ottobre, quando c’è stato l’annuncio sorprendente della mia nomina, sono entrato in refettorio e i miei fratelli mi hanno accolto in festa, fragorosa… anch’essa inaspettata. Ebbene, mentre sentivo tutta la felicità che mi faceva corona – scandita dal suono della campana che il decano quasi roteava – dentro di me ho avvertito l’impulso ad inginocchiarmi».



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Il cardinale Gambetti e quel “dialogo” con Gesù

«Non l’ho fatto – ha concluso il francescano – perché tendenzialmente rifuggo la teatralità e non volevo rovinare il clima gioioso. Ma la sensazione era quella di trovarmi davanti al Signore Gesù che si stava manifestando. Io so che vengo dalla terra. Sono di terra e mi percepisco impastato dell’umanità di tutti, con le sue bellezze e le sue miserie. Istintivamente, l’unica reazione per me adeguata era quella di Simon Pietro, che si prostra e dice: “Allontanati da me che sono un peccatore”».

Per questo, poi, ha chiosato l’ormai prossimo cardinale Gambetti, «ho riso di me, perché ho pensato al volto del Papa quando mi ha eletto e a quello di Gesù che, divertito, mi è parso che dicesse: “smettila, sono io che ti ho scelto”».



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