Presidente del prestigioso club calcistico iberico tra il 1935 e il 1936, Rafael Sánchez-Guerra ha ricoperto diversi incarichi politici in Spagna, prima di vestire l’abito domenicano.Non capita tutti i giorni che alla vigilia di una partita ufficiale i giocatori di una delle più grandi squadre di calcio al mondo vadano a visitare un convento di frati domenicani… Eppure il 3 aprile 1963, tre giorni dopo aver ufficialmente conquistato il titolo di campioni di Spagna, proprio questo fecero i giocatori del Real Madrid. All’epoca la squadra annoverava stelle come Di Stefano, Puksas e Santamaría. Stavano per affrontare Osasuna, il club di Pamplona, dal nord del paese: ebbero allora l’idea di andare a trovare un frate domenicano che viveva in un convento a soli tre chilometri da lì. Una visita non incongrua, visto che in fondo quel frate era l’ex presidente della squadra.
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Il suo Real fu Campione di Spagna
Nel corso del suo unico anno alla testa del club del Real Madrid (1935-1936), Rafael Sánchez-Guerra aveva avuto modo di lasciare il segno: fervente cattolico, veterano volontario in Africa, aveva conquistato l’ambita coppa di Spagna, strappandola ai rivali di Barcellona. Un mandato “breve ma fruttuoso”, pieno di successo, come ancora oggi si legge sul sito del club.
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Promise alla moglie di farsi domenicano
Battuto alle elezioni dell’aprile 1936, Rafael Sánchez-Guerra restò tuttavia consigliere del club fino al marzo 1939, alla vigilia dell’ingresso di Franco nella capitale spagnola. Dovette allora lasciare il club e passò anche 28 mesi in prigione, per via della sua opposizione al nuovo corso politico. Rafael Sánchez-Guerra non perse però la fede, e alla morte della moglie, nel 1959, egli le promise di prendere i voti… E così sarebbe stato domenicano fino alla morte, sopraggiunta il 2 aprile 1964, all’età di 66 anni. A quasi un anno esatto dalla morte era circondato da tutti i giocatori del grande Real: «Penso che tutti i confratelli abbiano apprezzato la visita!», aveva detto al giornale spagnolo Pensamiento Navarro, stando a quanto riporta El País.
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[traduzione dal francese a cura di Giovanni Marcotullio]