Il discepolo prediletto lo rinnega tre volte. Eppure non dovremmo condannare Pietro per quel gesto. Ecco perchèIl discepolo prediletto che rinnega tre volte Maestro. Un tradimento, quello di Pietro nei confronti di Gesù, che lascia sbigottiti. Ma perchè è avvenuto?
Prima di rispondere a questa domanda, ricordiamo l’episodio narrato (con qualche discrepanza) nei vangeli sinottici. Il triplice rinnegamento di Pietro in Luca è posto prima della comparizione di Gesù di fronte al sinedrio, al contrario di Marco e Matteo che lo pongono solo dopo tale comparizione.
Ciò che Gesù aveva previsto
Gesù, in precedenza, aveva preannunciato agli apostoli: “Questa notte tutti voi mi abbandonerete”. Pietro aveva risposto: “Io no! Anche se tutti gli altri ti lasceranno, io non ti abbandonerò mai”. Ma Gesù aveva detto a Pietro: “Prima che il gallo canti, per tre volte dirai di non conoscermi”.
Come spiegare il fatto che Pietro, nonostante si dichiari pronto a morire per Gesù, poi lo rinneghi (cfr. Mt 26,31-35.69-75 e paralleli)?
Le due “anime” di Pietro
«Non c’è da dubitare che Pietro sia legato a Gesù con un’ amicizia forte – spiega il teologo Giuseppe Pulcinelli su Famiglia Cristiana (19 novembre) – ed è sincero il suo desiderio di stare dalla sua parte, dovesse costargli anche la vita; allo stesso tempo, però, egli non ha fatto i conti con le proprie paure e fragilità. Entrambe queste componenti emergono nell’episodio del rinnegamento».
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“Abbandonato, rifiutato, condannato”
Secondo Pulcinelli, «quando Gesù viene arrestato, Pietro lo segue da lontano; mentre si scalda al fuoco nel cortile del palazzo del sommo sacerdote viene riconosciuto come uno dei seguaci, ma per tre volte egli nega: nonostante l’ affetto sincero, le promesse di fedeltà e l’ avvertimento, Pietro rinnega l’amico che in quel momento è abbandonato, rifiutato, condannato».
Non conosceva la misericordia di Gesù
Il discepolo prediletto fa tutto questo perché è nel panico e non è ancora ben consapevole della ricchezza che gli offre il Signore. «Quella bugia che pronuncia preso dalla paura, “non conosco quell’uomo” (cioè, non sono un suo discepolo), in fondo esprime una verità. Pietro – conclude il teologo – non aveva ancora conosciuto davvero Gesù e la sua misericordia, e non aveva ancora capito che cosa significa essere un vero discepolo».
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