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47 istituzioni religiose dicono NO a investire nei combustibili fossili

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Jaime Septién - pubblicato il 18/11/20
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L’impegno a disinvestire è il primo dopo la pubblicazione della guida operativa del Vaticano sull’ecologiaSpinte dalla guida del Vaticano sugli investimenti etici, il 16 novembre 47 istituzioni religiose di tutto il mondo hanno annunciato la loro decisione di disinvestire dai combustibili fossili.

Questo fatto rappresenta l’annuncio congiunto più grande della storia dei disinvestimenti tra leader religiosi. Delle 47 istituzioni, 42 sono cattoliche, 5 protestanti ed ebraiche.

Tra le istituzioni cattoliche figurano la Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, Caritas Asia e l’Associazione di Sacerdoti Cattolici degli Stati Uniti.

Sulle orme della Laudato si’

L’impegno a disinvestire dai combustibili fossili è il primo dopo la pubblicazione della guida operativa del Vaticano sull’ecologia. Queste direttrici sono state emesse congiuntamente da tutti i dicasteri vaticani il 31 maggio 2020, in occasione del quinto anniversario dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’.

La guida vaticana esorta i cattolici a evitare di investire in compagnie che «danneggiano l’ecologia umana o sociale (ad esempio, attraverso l’aborto o il commercio di armi), o l’ecologia ambientale (ad esempio, attraverso l’uso dei combustibili fossili)».

Finora, circa 400 istituzioni religiose hanno già deciso di cancellare gli investimenti in combustibili fossili.

Nella sua enciclica, Papa Francesco ha avvertito che «la sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare».

Nello stesso senso si è pronunciato Luis Antonio Preciado, direttore del Segretariato Sociale Diocesano della diocesi spagnola di Vitoria, per il quale «quando si compiono i primi passi si vede che non è poi tanto difficile, ma per chi non ne fa nessuno sembra impossibile».

«Il messaggio è semplice: bisogna mettersi in cammino. Questo è un messaggio che per la stragrande maggioranza della società è accettabile e viene accolto volentieri».

Un gesto profetico

Fabián Campos, responsabile per l’America Latina del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, ha detto ad Aleteia che il processo di disinvestimento dai combustibili fossili intrapreso dalle istituzioni cattoliche «è un gesto profetico per il mondo di oggi”.

L’annuncio unito ai fatti mostra che “un altro mondo è possibile se teniamo conto dei parametri etici nel mondo delle finanze”, parametri devono essere indirizzati al bene comune, “ascoltando sia il grido della terra che quello dei poveri».

Campos ha aggiunto che per gli imprenditori cattolici l’annuncio dei mancati investimenti delle istituzioni religiose nei combustibili fossili «può rappresentare una grande opportunità per chiedersi nuovamente come la loro fede possa influire su tutti gli ambiti della loro vita, compresa l’attività imprenditoriale».

La Dottrina Sociale della Chiesa, ha aggiunto, può essere fonte di grande arricchimento per gli imprenditori, potendoli «aiutare ad avere un senso più profondo dell’impresa, che non va valutata solo in base al guadagno monetario, ma anche nel suo ruolo trasformatore nella costruzione di una società più giusta, che si prende cura di ciò che Dio ha creato».

A mo’ di esempio, Campos ha citato il caso dell’imprenditore argentino Enrique Shaw, di cui è in corso il processo di beatificazione e che «è in cammino verso gli altari grazie a quello che la sua fede ha potuto apportare in quel settore».

Cosa significa disinvestire?

Il disinvestimento è l’opposto dell’investimento, ovvero l’eliminazione del capitale di investimento di azioni, buoni o fondi.

Il movimento mondiale di disinvestimento sta chiedendo alle istituzioni di ritirare il proprio denaro dalle compagnie petrolifere, del carbone e del gas per motivi morali e finanziari, e promuove il reinvestimento di queste risorse in compagnie di energia pulita, aiutando a risolvere la crisi climatica mentre si affronta la questione della povertà energetica.

Le istituzioni che si sono impegnate a disinvestire includono Caritas Internationalis, banche cattoliche con bilanci di oltre 7.000 milioni di euro, diocesi e arcidiocesi e organizzazioni laiche e religiose di tutto il mondo.

Padre Manuel Enrique Barrios Prieto, Segretario Generale della Commissione delle Conferenze Episcopali dell’Unione Europea (COMECE), ha affermato che «la COMECE si unisce al movimento cattolico di disinvestimento dai combustibili fossili».

«Esortiamo altri a unirsi a noi nell’adozione di misure concrete per risolvere la crisi climatica», ha aggiunto.

In una dichiarazione sulla firma dell’accordo, Barrios Prieto ha sottolineato che «gli impegni dell’Accordo Climatico di Parigi sono importanti, e l’Accordo Verde Europeo è un modo di realizzarli. La soluzione della crisi climatica protegge la famiglia umana dai pericoli di un mondo che si sta riscaldando, e oggi più che mai servono misure decisive».

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