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La gioia di incontrarsi di nuovo

Perdonare
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Mário Scandiuzzi - pubblicato il 10/11/20
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Accogliere e perdonare sono due atteggiamenti che suscitano grande gioia in CieloIl Dio presentato da Gesù Cristo è il Dio dell’amore, un Padre pieno di misericordia che desidera “che neppure uno di questi piccoli perisca” (Matteo 18, 14).

Per questo Gesù paragona il Padre a un pastore che, rendendosi conto che una delle sue pecore non è più nel gregge, lascia le altre 99 e parte alla ricerca di quella che si è perduta.

Gesù va oltre, affermando che quando ritrova la pecora il pastore se la prende sulle spalle e va a raccontare a tutti la sua gioia.

Questa parabola, narrata da San Luca (15, 1-7), mostra un comportamento molto diverso da quello dei farisei, che criticavano Gesù per il fatto di stare con i peccatori.

Gesù si è fato uomo per annunciare la salvezza. E la salvezza è per tutti, anche per quelli ritenuti peccatori. Ovviamente per questo bisogna convertirsi, aprire il cuore a Dio (e questa è una decisione personale, il libero arbitrio).



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Nella sua infinita bontà, Dio vuole che ciascuno di noi cerchi di imitarLo nell’amore. Accogliere e perdonare sono due atteggiamenti che suscitano grande gioia in Cielo. È una vera festa quando perdoniamo e accogliamo. E se Dio non condanna, chi siamo noi per condannare qualcuno?

Dobbiamo cercare sempre di essere “misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro” (Luca 6, 36).

E la misericordia richiede che abbandoniamo i concetti del mondo e guardiamo il prossimo con gli occhi di Dio, che vediamo ciascuno come un vero fratello.

Non è facile perdonare, né chiedere scusa, ma ogni volta che questo accade “ci sarà più gioia in cielo per un solo peccatore che si ravvede che per novantanove giusti che non hanno bisogno di ravvedimento” (Luca 15, 7).

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