A causa del covid le chiese restano aperte solo per la preghiera personale e i funerali. Il Primate: non è un attacco alla fede religiosa
Messe no, funerali e preghiera personale si. Il lockdown in Inghilterra lascia le chiese aperte, ma frena i riti religiosi. Il Parlamento, in piena emergenza covid, con la media 25mila contagi al giorno (oltre 1 milione 100 totali), ha approvato il Regolamento che disciplina il lockdown e quindi molti aspetti delle attività in tutta l’Inghilterra fino al 2 dicembre.
Come funziona il nuovo regolamento
Questi regolamenti vietano la riunione di persone per il culto comune nelle chiese e in altri edifici religiosi. Ma stabiliscono, allo stesso tempo, che le chiese, durante il lockdown in Inghilterra, possono comunque restare aperte ed essere utilizzate per attività diverse dal culto comunitario, inclusa la preghiera personale e il sostegno per i bisognosi. È inoltre concessa la celebrazione dei funerali.
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“Non sono un attacco alla fede religiosa”
Scrivono il card. Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e primate della Chiesa cattolica inglese, e l’arcivescovo Malcolm McMahon: «È importante riconoscere che questi regolamenti non sono un attacco alla fede religiosa. Tuttavia, dimostrano una fondamentale mancanza di comprensione del contributo essenziale fornito dalle comunità di fede al benessere, alla resilienza e alla salute della nostra società».
La veglia di Cristo Re
In questo momento difficile, «chiediamo che, come comunità cattolica – proseguono Nichols e McMahon – facciamo pieno uso delle nostre chiese come luoghi di preghiera individuale e fonti di conforto e aiuto».
Il cardinale Nichols invita poi i fedeli cattolici di tutto il Paese ad unirsi in preghiera ogni giorno alle 18. E annuncia che tutta l’Inghilterra potrà ritrovarsi a seguire, durante questo lockdown, la veglia di Cristo Re (21 novembre). Sarà un giorno di preghiera per la fine di questa pandemia (Agensir, 5 novembre).
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