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Il segretario di Benedetto XVI: tante bugie sulla salute del Papa emerito

BENEDICT XVI
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Gelsomino Del Guercio - pubblicato il 05/11/20
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Mons. Georg Gänswein al settimanale “Oggi”: “La voce è molto debole, ma la mente è lucida. E’ tornato a passeggiare”

Bugie, bufale, fake news. Ne sono circolate troppe sulle condizioni di salute di Benedetto XVI. E monsignor Georg Gänswein, segretario personale di Ratzinger fin dal 2003, in un’intervista esclusiva al settimanale Oggi, racconta un “altro” Papa Emerito, al netto di gossip e indiscrezioni.

Musica, lettura, posta. Tutto con un ritmo “pacato”

«Benedetto XVI sta come una persona di 93 anni – dice monsignor Gänswein – Ha le fragilità del fisico, la voce è molto debole, ma la mente è lucida. Tutti i giorni concelebra la messa, prega, riceve ancora qualche visita, legge, studia, sente musica, sbriga la corrispondenza. Certamente con un ritmo molto pacato. Si riposa più spesso perché le forze sono diminuite, ma è di buon umore e sereno».

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Antoine Mekary | ALETEIA

Mons. Georg Ganswein.


PAPIEŻ BENEDYKT XVI
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“Si è ripreso. E’ tornato anche a passeggiare”

La salute di Benedetto XVI non è in picchiata. Monsignor Gänswein rivela che è tornato persino a fare qualche passeggiata. «Per usare un’immagine automobilistica – afferma il suo segretario personale – è passato dalla terza alla prima marcia. Comunque, dopo una pausa di quasi tre mesi, è tornato a fare le sue passeggiate con l’aiuto del deambulatore nei Giardini Vaticani, quando il tempo lo permette. E si è ripreso dalla fatica del viaggio in Germania, a Ratisbona, dove è stato lo scorso giugno per visitare il fratello Georg, che poi è mancato, e dall’herpes-zoster, un virus che provocava forti dolori, e che lo ha colpito proprio all’inizio del viaggio a Ratisbona».

Il sigillo pontificio già a settembre 2012

Nella lunga intervista esclusiva a Oggi, monsignor Georg Gänswein ricorda anche i giorni della rinuncia al pontificato di Ratzinger. «Benedetto XVI mi aveva rivelato questa sua intenzione, sotto il sigillo pontificio del silenzio, già a settembre 2012. Allora nessuno sapeva nulla: solo pochissime persone. La rivelazione di quella scelta per me è stata scioccante: mi voleva comunicare una decisione presa, non una riflessione di cui discutere. E io ho tenuto quella confidenza chiusa nel cuore. La sentivo – conclude Gänswein – come un macigno».


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