Ogni figlio è per la nostra salvezza, ognuno a suo modo ci provoca, ci mette alla prova, ci consola, ci rende testimonianza.
Ci sono figli che ti convertono per esaurimento.
Sono quelli che mettono costantemente alla prova la tua pazienza, ti pizzicano per vedere fin dove arriva il tuo amore, la tua autorevolezza; sono quelli che ti portano a comprendere se sei davvero capace di fare il genitore e capace di farlo fino in fondo.
I figli così ti costringono spalle al muro, perché quasi sempre con loro capisci che il genitore non lo sai fare per niente, che fai errori su errori. Inciampi, cadi, dai capocciate a destra e a manca.
Ma sono proprio loro a farti il regalo più grande, quello di arrenderti. Finalmente.
Sono loro che ti insegnano ad amare oltre te stessa, oltre le tue nevrotiche aspettative, anzi oltre i tuoi maniacali progetti.
Poi ci sono gli altri figli, quelli che ti sostengono, quelli che sanno quando sei giù e quando ti rode. Quelli che entrano nella tua vita in punta di piedi per non disturbarti. Quelli che con un abbraccio ti resettano la giornata. Quelli che chiedono poco, ma tu non devi mai scordarti di dargli tanto.
E sono proprio loro quelli che ti mettono davanti al tuo abissale egoismo, perché se non sei disposta a regalare un po’ del tuo tempo nemmeno a figli così, allora significa che di strada da fare ne hai e pure tanta.
Poi ci sono quelli che ti convertono solo guardandoli. Quelli che tutto gli va storto, ma quel sorriso sulle labbra proprio non riesce a scomparire. Quelli che gli si sbriciolano i sogni davanti agli occhi e trovano comunque qualcosa per cui gioire. Questi figli qui ti fanno sentire piccola piccola, ma ti danno anche una gran voglia di somigliargli, anche solo un pochino.
I figli ci convertono, tutti, ognuno a modo suo. E la cosa bella è che lo fanno senza saperlo, senza sapere che Dio li ha resi strumenti per la nostra salvezza.